Campobasso, elezioni/ Largo ai giovani: Francesco Pio Emanuele

Siamo abituati a vedere i giovani come eternamente connessi attraverso i cellulari e presi tra l’utilizzo infinito dei social e le gare nei videogiochi; poi arriva l’eccezione a confutare la tesi appena descritta. C’è infatti chi ha deciso di destinare parte dei suoi sforzi, peraltro senza sacrificare il resto, all’impegno in politica. Tra i candidati alle prossime elezioni amministrative per il Comune di Campobasso, infatti, figura anche Francesco Pio Emanuele, un ragazzo poco più che maggiorenne e che (lo vedrete nell’intervista che segue) ha deciso di dare esposizione pubblica alla sua passione per la politica, partendo da idee chiare e seguendo concetti precisi. E’ candidato con la lista ‘Noi moderati’ nella coalizione di centro destra in appoggio alla candidatura di Aldo De Benedittis sindaco.

Quale la molla che ha fatto scattare la sua passione per la politica? Lo dice in premessa l’intervistato.

Sin da quando ero piccolo ho sempre avuto la passione per questa città, per la sua gente e per i suoi luoghi, a dir la verità ciò che proprio non sono mai mancate neanche per un secondo sono state le idee. Idee innovative, idee fattibili e che realmente potessero salvare Campobasso dal baratro. Essendo io un giovane candidato, anzi oserei dire il più giovane sulla piazza al momento, mi rendo conto, tocco con mano quotidianamente la fuga che i miei compagni sono costretti a fare, il più delle volte, per avere uno sbocco lavorativo o più banalmente per proseguire gli studi. Ecco dunque che rapportandomi sempre con questa realtà sono riuscito a capire prima i bisogni di questa terra e successivamente le soluzioni”.

A questo punto abbiamo deciso di trattarlo da ‘adulto’ e quindi, abbiamo chiesto di esporci il suo programma elettorale.

A Campobasso servono almeno 2/3 interventi ingenti e corposi- dice il giovane candidato – divisi per macro-aree; tutti gli interventi minori, dispersivi e minimi sono totalmente inutili al futuro della città e rappresentano solo uno spreco del bilancio comunale”.

Vediamo nello specifico quali sono queste iniziative di pubblica utilità.

Occorre intervenire sicuramente su università e ricerca, economia e commercio, viabilità e turismo. Sono interventi che sono tutti sullo stesso piano perché l’uno genera o è legato strettamente all’altro. Nella fattispecie il primo punto che riguarda anche l’università non solo serve a fermare l’emorragia dei nostri ragazzi ma soprattutto serve ad attrarne di nuovi da fuori regione! Lo si fa prevedendo un implemento delle facoltà, con un miglioramento dei servizi del campus universitario (in accordo con il Comune) e con la creazione di strutture per la ricerca, come potrebbe esserlo quella di un Policlinico specializzato legato alla nostra Facoltà di Medicina.

Il secondo punto – continua Francesco Pio Emanuele- ha un rapporto indivisibile con il terzo; se da un lato bisognerà far rifiorire le attività commerciali in centro città tramite specifiche misure di decontribuzione delle imposte comunali (Tari, Imu, suolo pubblico…) dall’altro si dovrà intervenire pesantemente su una rigenerazione prima fisica e poi sociale della città. Ripavimentazioni, cura del verde, nuovo arredo urbano, nuova illuminazione sono alcune delle misure da attuare per un “riabbellimento” di Campobasso.

Un programma degli eventi, inoltre, molto ricco e molto rilevante sulla scena nazionale garantirebbe durante tutto l’anno flussi di turisti in città e quindi ricchezza in più; non solo, con questo tipo di politica Campobasso si potrà ‘vivere’ tutto l’anno e non solo a Corpus Domini e le strade e le piazze più piene e frequentate saranno il primo deterrente per la criminalità. Solo così la nostra bella Ferrari, che è Campobasso, potrà uscire dalle sabbie mobili e iniziare a correre”.

Concetti chiari e un eloquio non indifferente, del resto Francesco Pio Emanuele non è ‘nato’ politicamente in questo momento; è stato lo scorso anno presidente del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze di Campobasso (pregevole iniziativa inserita in un progetto Unicef) e purtuttavia, per fortuna, il suo linguaggio è scevro dal politichese.

Ma quale sarà il suo rapporto da ‘politico’ con i coetanei? Lo abbiamo chiesto all’interessato.

Prima di candidarmi ne ho parlato con gli amici, abbiamo creato una positiva discussione sull’argomento per capire la nostra visione della città- ha detto ancora – e devo dire che in larga parte mi hanno sostenuto nell’iniziativa e mi incitano ad andare avanti”.

Quali saranno state le sue prime impressioni dopo questo inizio di campagna elettorale? Con lui abbiamo approfondito anche questo argomento.

Ho notato che i campobassani sono stufi dell’inefficienza generata dalla classe politica e della mancanza di idee progettuali per la città; nel contempo sono rassegnati all’oblio verso cui sembra indirizzarsi il capoluogo di regione ed alla perdita di abitanti. In tanti pensano che ai loro figli non resti altra strada che l’emigrazione– dice in conclusione il candidato – fatto, questo, che mi stimola ad impegnarmi ancora di più per favorire l’inversione di tendenza, nel mio piccolo e per quanto possibile, verso un quadro positivo e opposto rispetto alla rassegnazione”.

(ste.man.)

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