AAA…cercasi identità politica: ossia resa dei conti in casa azzurra

di Massimo Dalla Torre

Lo sappiamo che ritornare su argomenti vecchi, potrebbe essere controproducente, ma la situazione che si è venuta a creare in questi ultimi giorni, leggasi rimbrotti in casa Forza Italia, necessita; ecco perché, per tenere alta la guardia, postiamo un articolo di qualche tempo fa. Chissà quante volte sfogliando i quotidiani o navigando su internet, per chi è un internauta, vi sarà capitato di leggere gli inserti pubblicati sulle ultime pagine oppure vedere i blog che, spesso e volentieri, intasano la rete.

Annunci che mettono in vetrina e di conseguenza in offerta, oggetti e servizi che spaziano dal lavoro, all’edilizia, dal collezionismo, al matrimoniale e non ultimo all’hard sempre più crescente, sempre più pressante anche nella nostra sonnacchiosa realtà. Dicevamo, chissà quante volte si è focalizzata l’attenzione su di un particolare prodotto e servizio il quale, nella maggior parte delle volte, maschera mancanze altrimenti non sarebbe messo in offerta con tanta enfasi.

Tuttavia, c’è, un settore che non occupa la parte finale della stampa o dei social network, ci riferiamo a quello politico che ha caratteristiche insolite, cioè la doppia faccia come il Giano bifronte tanto da far registrare specialmente nei periodi caldi come quello che stiamo vivendo ossia la diatriba in casa azzurra all’indomani dell’elezione del Presidente della Provincia di Isernia, che ha riacceso, anche se sarebbe meglio no, la curiosità e non l’interesse nei confronti della politica che, a dir la verità merita disinteresse.

Un qualcosa che dovrebbe suscitare attenzione invece no, perché dietro l’annuncio/Vs rimproveri tra l’europarlamentare Patriciello e la coordinatrice regionale di Forza Italia Tartaglione si cela qualcosa che non va perché è difettato sotto tutti i punti di vista. Un qualcosa che ha i connotati di “fritto e rifritto” caratterizzato da proclami e distingui che di clamoroso non hanno nulla, perché di scheletri gli armadi abbondano tanto da riattizzare il fuoco che si cela sotto la brace, direte ma quando mai si è spento. Un fuoco che propone personaggi datati che si ostinano a difendere le posizioni acquisite, o da acquisire ma che in questo caso sono state perse di cui i network, social network e stampa, nessuno escluso, che, come si dice in vernacolo, “c’azzuppan u’ pan”.

Ci fermiamo qui perché molti sanno che si tratta di materia “farlocca” specialmente se arriva da chi ha fatto in passato il cosiddetto “triplo, quadruplo, quintuplo salto della quaglia” e si affanna a far passare le proprie tesi verità incontrovertibili. Argomenti che, invece, sono un “bluff” tanto da poterli inserire nel catalogo degli “inutili” e non in quello degli “introvabili” che il postino appone nelle cassette delle lettere. Argomenti che, per la loro assurdità, incongruenza e inservibilità Guido Gozzano definirebbe “di pessimo gusto”.

I quali, se non dovessero cambiare le cose, di questo siamo più che sicuri, costringerà a non comprare più i giornali, spegnere i televisori e internet perché “le bufale”, ma soprattutto “i pontificali” che definiamo “cicero pro domo propria” non interessano più nessuno tanto meno i molisani che non son avvezzi alle “ciarle di comari” ma soprattutto non sono più disposti ad ascoltare le favolette della buona notte, che sono e saranno caratterizzate da incubi che non lasciano presagire nulla di buono per il futuro di questa porzione di Paese.

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