A Campobasso, un concerto polifonico rivolto ad Amatrice

Sullo sfondo della solidarietà si colloca l’iniziativa “1000 voci per ricominciare” che ha visto protagonisti ieri sera nella Chiesa di Sant’Antonio di Padova a Campobasso, i cori Quod Libet e Samnium Concentus. Con canti alpini diretti dal Maestro Guido Messore, alternati alla lettura di memorie scritte e testimonianze lasciate da soldati e ufficiali molisani, sono stati rievocati i tristi eventi della prima guerra mondiale. Un’occasione di riflessione, dunque, sul tragico periodo che ha trafitto l’Italia cento anni fa e che oggi, in dimensioni più contenute, si ripropone tra le popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto.

Nel corso dell’esibizione corale dal titolo “Dolorosa ci fu la partenza e il ritorno per molti non fu”, promossa dalla Società italiana per la protezione dei beni culturali, il pubblico è stato invitato ad offrire un contributo libero destinato alla ricostruzione del Teatro comunale di Amatrice. A margine del concerto ha preso la parola il consigliere regionale con delega alla Cultura, Nico Ioffredi, per sottolineare che lo slancio di solidarietà del Molise parte da lontano. Proprio all’indomani della Grande Guerra, infatti, alcuni paesi, come Riccia e Capracotta, ospitarono gli sfollati del Brenta. “E tale ricordo – ha aggiunto Ioffredi – persiste ancora fra la nostra gente. In particolare ad Oratino, dove ogni anno si celebra una giornata di commemorazione”.

Rossella Salvatorelli

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