Un secondo per rinascere, la rivincita di Anthony Ervin

Raccolti sui blocchi di partenza, con i muscoli tesi per bucare l’acqua come saette alla conquista dell’Oro di Rio 2016 nei 50 metri di nuoto a stile libero, gli atleti attendono lo sparo che segnala l’inizio della gara….Partiti!  In terza posizione un nuotatore non più giovane, 35 anni, affida alla sua potenza la possibilità di dimostrare per l’ultima volta la sua volontà di tornare a vivere. E’ Anthony Ervin. Mentre fende l’acqua bracciata dopo bracciata la sua mente vola a 16 anni fa quando, diciannovenne, vinse la medaglia d’oro per la stessa specialità a Sydney. Poi la celebrità, il ritiro dal nuoto e la depressione per non essere stato in grado di soddisfare le aspettative sportive del suo paese, fino al tentativo di suicidio. Si salva, ma la sua vita è accompagnata dall’alcol e dalla droga. Rivede il suo arrivo a New York, dove si dedicò a fare tatuaggi e alla musica, ma senza riuscire a liberarsi dalle dipendenze. Sorride mentre aspira tutta l’aria possibile fino alla prossima bracciata pensando a quando vendette all’asta la sua medaglia d’oro per devolvere il ricavato alle vittime del maremoto dell’Oceano Indiano. Un primo passo verso la salvezza che raggiungerà grazie ad un amico che, nel 2007, lo aiutò a diventare insegnante di nuoto per bambini, lavoro al quale si dedicò con tutte le sue forze al punto di non toccare più né alcolici né droghe e riprendere gli allenamenti e le gare. Improvvisamente rivede tutti i volti dei bambini ai quali ha insegnato il suo sport che lo incitano urlando il suo nome e come spinto da una forza nuova tocca l’arrivo ed è primo anticipando di un secondo il francese Florent Manaudou. Ervin torna così a vincere a 35 anni, diventando il più vecchio atleta a conquistare un oro in una prova individuale olimpica di nuoto. Ma la vittoria più importante di Ervin è stata quella contro l’alcol e le droghe a dimostrazione che con la forza di volontà si raggiungono traguardi che sembrano impossibili.

Spesso la vita ti pone di fronte ad ostacoli che in quel momento non si è in grado di affrontare e così è  facile cadere in depressione e proprio allora alcol e droghe sono lì pronte a impossessarsi di te dandoti l’illusione di fuggire dalla dura realtà. Sarà così un lungo salto nel buio delle dipendenze ed è proprio in questo momento che puoi incontrare un angelo o degli angeli che ti aiutano a vedere più in là della tua squallida vita. Angeli che ti danno fiducia, che mostrano le bellezze che ti circondano e che alimentano in te la volontà di ricostruirti una vita che ti riscatti dal tempo gettato via. Le persone che ti vogliono bene e che credono ancora in te sono gli angeli che più di tutti ti possono aiutare poi vengono altri angeli che dedicano la loro vita a salvare chi come te dipende dalle sostanze. Sono coloro che operano nei centri di recupero come gli operatori delle sedi italiane delle comunità Narconon che salvano la vita di centinaia di persone le quali altrimenti non saprebbero come combattere la loro dipendenza.

A tutti si deve concedere un secondo per rinascere!

Chi fosse interessato a ricevere informazioni sulla prevenzione e la riabilitazione può contattare l’associazione Narconon Sud Europa allo 02.36589162 o all’indirizzo e-mail [email protected] dove è possibile anche richiedere copie gratuite dei seguenti opuscoli: “Droghe: come danneggiano la mente”, “10 punti che forse i tuoi amici non sanno sulle droghe”, “10 cose che i genitori potrebbero non sapere riguardo alla marijuana”, “10 cose sulla ketamina” e “Aiutare un familiare – salvare una persona cara dall’abuso di sostanze e dalla dipendenza”.

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