La FCI Molise ricorda il grande saggio del ciclismo italiano: Alfredo Martini

 “I ciclisti quando si incontrano per strada si salutano sempre anche se non si conoscono”. Questa una delle frasi che sono rimaste più impresse nella memoria degli appassionati di ciclismo molisani e sportivi in generale del compianto Alfredo Martini. Una frase che pronunciò cinque anni fa in quel di Larino durante il consueto raduno promosso dalla FCI Molise in concomitanza con la festa del ciclismo locale. Alfredo Martini fu l’ospite d’onore della serata, una serata che rimarrà indelebile negli annali non solo del ciclismo regionale ma del mondo sportivo del Molise in generale. Il grande saggio del ciclismo italiano, così come lo definì Franco Calamai nel suo libro, era molto vicino al Molise e ai giovani molisani tanto da dispensare consigli ed aneddoti a tutti, in special modo alle giovani leve. Non si risparmiò quella sera di cinque anni fa, anzi fu prodigo di suggerimenti e di paterni spunti per far si che il maggior numero di giovani si avvicinasse alle due ruote. In tale ottica va ricordato anche parte del suo intervento che puntò l’attenzione sulla tappa che si svolse a Campitello Matese con Bartali, parlando nel contempo anche e soprattutto dell’importanza del ciclismo tra i giovani. I giovani erano il suo pallino, un Ct della Nazionale con lo sguardo verso il futuro, perché  in loro Martini confidava molto. Chi prese parte a quella serata non potrà mai dimenticare la sua indubbia qualità di oratore. Le sue parole erano profonde, il suo interloquire era coinvolgente e pregno di significato. Una legenda del ciclismo italiano che onorò il Molise con la sua presenza e al quale il Molise intero rimarrà per sempre legato.
Alcune annotazioni biografiche
Alfredo Martini (Calenzano, 18 febbraio 1921 – Sesto Fiorentino, 25 agosto 2014) è stato un ciclista su strada e dirigente sportivo italiano. Professionista dal 1941 al 1957, vinse una tappa al Giro d’Italia 1950. Successivamente fu commissario tecnico della Nazionale italiana. Martini fu corridore professionista dal 1941 al 1957. Vinse il Giro dell’Appennino nel 1947, il Giro del Piemonte nel 1950, una tappa al Giro d’Italia 1950 (quella di Firenze) che concluse al terzo posto dietro Koblet e Bartali vestendo la maglia rosa per una tappa, e una tappa al Tour de Suisse 1951, concluso al terzo posto dietro Kubler e Koblet. Come direttore sportivo fu alla Ferretti e alla Sammontana dal 1969 al 1974 e vinse il Giro d’Italia 1971 con lo svedese Gösta Pettersson. Da commissario tecnico della nazionale dal 1975 al 1997 ha condotto a conquistare la maglia iridata Francesco Moser nel 1977 a San Cristóbal (Venezuela), Giuseppe Saronni nel 1982 a Goodwood (Gran Bretagna), Moreno Argentin nel 1986 a Colorado Springs (Stati Uniti), Maurizio Fondriest nel 1988 a Renaix (Belgio), Gianni Bugno nel 1991 a Stoccarda (Germania) e nel 1992 a Benidorm (Spagna) più altri sette argenti e sette bronzi. Dal 1998 è supervisore di tutte le squadre nazionali di ciclismo e Presidente Onorario della Federazione Ciclistica Italiana; contemporaneamente abbandona il suo pluridecennale incarico di CT della nazionale, lasciando il posto ad Antonio Fusi. Nel 2007 con la collaborazione del giornalista sportivo Francesco Caremani, Martini ha raccontato la propria carriera di atleta e di commissario tecnico in un libro: “Ciclismo, brava gente. Un secolo di pedali e passioni raccontato in presa diretta”. Nel 2008 è uscita un’altra opera, “Alfredo Martini, memorie di un grande saggio del ciclismo” di Franco Calamai, che ripercorre la vita, i ricordi e gli aneddoti di una vita passata nel mondo dei pedali. Ne “La vita è una ruota. Storia resistente di uomini, donne e biciclette”, scritto con Marco Pastonesi, e pubblicato nel 2014, si trovano i ritratti di corridori, campioni gregari, e amici, raccontati passando dalla passione della bici ai ricordi della guerra e all’abitudine alla lettura. Da marzo 2013 era presidente onorario dell'”Associazione Fausto e Serse Coppi” a Castellania. È scomparso il 25 agosto 2014 all’età di 93 anni nella sua casa di via Giusti a Sesto Fiorentino. Martini viveva a Sesto Fiorentino. Sposato con Elda, aveva due figlie, Milvia e Silvia.

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