Rassegna in vinile al Pulp: il prossimo appuntamento incentrato su Prince il genio di Minneapolis

Prosegue la rassegna musicale presso il bar PULP in via duca D’Aosta nr.2che il 28 ottobre a partire dalle ore 22.00 si occuperà di Prince il genio di Minneapolis recentemente scomparso all’età di 57 anni. “ L’artista che rappresenta maggiormente il Naked funk, è sicuramente Prince, artista dalle mille sfaccettature di una particolarità più unica che rara. Roger Nelson Prince è un ragazzo mulatto che suona musica nera, ma di fronte ad un pubblico prevalentemente bianco. Prince è un autentico portento e già dalla sua giovane età si mostra una promessa; già leader della band “champagne” quando era nelle scuole superiori, Prince sapeva suonare molti strumenti grazie agli insegnamenti del padre, suonatore di piano jazz. La stampa si occupa per la prima volta di lui quando ha quindici anni, e poco prima di compierne diciotto, il giovane musicista viene contattato da Isaac Hayes per un contratto discografico.Personaggio decisivo per la carriera di Prince è sicuramente Chris Moon, un inglese fanatico della black music, bianco ma con acconciature afro che, dopo aver ascoltato un nastro degli Champagne, decide di contattare Roger Nelson. Correva l’anno 1978 quando sul mercato uscì il suo primo album con l’etichetta Warner. La storia tra la casa discografica e il musicista è molto interessante: quando Prince si presentò, infatti, pretese un contratto che prevedeva l’uscita di almeno tre album. I discografici rimasero impressionati dal carisma che quel giovanotto aveva e decisero di accettare le condizioni del giovane Roger Nelson. La casa discografica fu contenta di aver messo sotto contratto Prince, ma ebbe ancora qualche dubbio, così chiamò l’artista e gli propose di essere supervisionato da Maurice White, il fondatore dei popolarissimi Earth Wind & Fire; Prince si rifiuta di essere supervisionato da un leader di un gruppo che ben presto sarebbe finito e che faceva parte del passato, a suo avviso, mentre il suo sound sarebbe stato quello del futuro. Le prime apparizioni di Prince sono energiche ed eccentriche: infatti in alcuni concerti l’artista sale sul palco indossando delle autoreggenti o un perizoma e suonando un funk “stradaiolo” di livello molto alto.

Il successo è finalmente arrivato per la nuova star del funk e i contratti di prestigio non mancano; i Rolling Stones lo chiamano per aprire i loro concerti e la carriera è in continua ascesa. E’ il 1984 quando Prince compone il suo capolavoro, “Purple Rain”, che arriva in vetta alle classifiche per ben ventiquattro settimane di fila e nello stesso anno del famosissimo pezzo “Born In The USA” del Boss Bruce Springsteen. Si e’ spesso parlato della diatriba tra Prince e Michael Jackson; in realtà era il primo che non vedeva di buon occhio Jackson, non ritenendolo un avversario. Prince rifiutò un contratto ricchissimo con la Coca Cola perché Jackson sponsorizzava la Pepsi Cola. L’ex componente dei Jackson Five, Michael, cercò spesso l’incontro con Prince, lo invitò nella sua reggia ma egli snobbò letteralmente Michael preferendo conversare con le due sorelle Jackson. Inoltre Michael chiamò il suo primogenito proprio Prince, e infine Roger Nelson venne invitato per duettare nel brano “Bad”. Quando stava registrando “Bad”, Jackson invitò il nostro uomo a duettare con lui nel brano omonimo. Prince: “La prima frase di quella canzone e’ ‘Il tuo culo è mio’. Io gli dissi :‘ Chi la canta a chi? Perché di certo tu a me non la canti’.
In breve, Prince si rivelò un tipo straordinariamente eccentrico ed egocentrico come pochi: egli ha incarnato con straordinaria spontaneità il mito del “genio e sregolatezza”, ha rivelato al mondo di possedere queste due contrastanti caratteristiche, attribuite solamente ai grandi artisti.

Tratto da ““Il fenomeno del funk tra musica, cinema e diritti civili”
Tesi di Laurea di Marco DI GIACOMO aka “DJ UPTOWN
Le selezioni musicali saranno a cura dei DJ S.p.g. e Dj UPTOWN

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