Tutela del reddito e misure per lo sviluppo, il Welfare – State non è assistenzialismo

Sorprende la chiave di lettura di alcuni partiti che sorreggono il Governo Renzi, che nel tentare di mettere le mani avanti, rispetto agli impegni disattesi nei confronti del Mezzogiorno e ai tagli nei trasferimenti apportati a danno del Molise, si sforzano di elaborare una nuova teoria che derubrica in assistenzialismo ogni giusta sollecitazione del nostro territorio a valere sulla tutela del reddito e sulle misure per lo sviluppo. Non una parola sulla soppressione già decisa della Legione Carabinieri che dal 1 settembre sarà accorpata all’Abruzzo. Nessun cenno al rischio di perdere la Corte d’Appello che si porta via secondo i calcoli elaborati dal Comitato di Difesa poco meno di 1.500 posti di lavoro tra soppressione di Uffici Giudiziari, Comandi Militari e strutture speciali di prevenzione e controllo. Nessun riferimento al mancato sblocco del turn-over del personale nella sanità pubblica che ha perso 1.200 addetti tra specialisti, medici, infermieri ed ausiliari, nel corso del periodo di commissariamento. Silenzio tombale sulla mancata restituzione dei 145 milioni di euro tagliati di fondi europei che dovevano essere inseriti nel Patto per il Sud del Molise e non ce n’è traccia. E nessun accenno al fatto che dal 17 maggio si attende la firma di tale Patto che nulla è che un elenco di interventi per un importo pari a 378 milioni di euro per il 2014-2020 di Fondi per Sviluppo e Coesione, a fronte dei 380 milioni di euro degli stessi fondi FSC 2007-2013. Le recenti impugnative del Consiglio dei Ministri alla legge finanziaria 2016 sono state tralasciate come se le stesse non fossero intervenute su materie contabili molto delicate che obbligano a correttivi impellenti e non rinviabili. Ma ciò che lascia oggettivamente sconcertati è la dichiarazione tesa ad accreditare l’ipotesi che i fondi per l’Area di Crisi sono da considerare alla stregua di misure assistenziali, come a dire che se il Governo Renzi non ci darà nulla farà bene perché al Molise non serve essere assistito con mance simili.

Orbene già la linea gotica di difendere tutte le scelte del Governo contro la nostra Regione non mi sembrava particolarmente entusiasmante, ma arrivare a giocare d’anticipo, in negativo, sull’unico negoziato utile aperto con Roma per ottenere il finanziamento di misure per lo sviluppo dell’area industriale ricompresa tra Campochiaro – Boiano – Isernia e Venafro, mi è sembrato inopportuno. Quale sarebbe l’assistenzialismo ? Se ci sarà un bando del Ministero teso ad incentivare l’attrazione di nuovi investimenti produttivi o a far potenziare attività imprenditoriali esistenti, dove si celerebbe l’assistenzialismo ? Se durante questo periodo si riuscirà a prorogare gli ammortizzatori sociali per i mille dipendenti ITTIERRE o per i 300 operai della GAM qual è il problema ? Se si finanziano le Politiche Attive del Lavoro che consentono la presa in carico di 3 mila lavoratori per aiutarli a promuovere un’attività imprenditoriale, o a favorirne la ricollocazione lavorativa, non è forse un bene per quelle comunità e per quelle persone ? Sappiamo tutti che il vero problema è che il Governo è sordo alle richieste del Molise, nessuno dei tre Ministri interpellati dal Presidente del Consiglio Regionale ha ricevuto la delegazione consiliare sulla soppressione della Legione Carabinieri, e sull’area di crisi non ci sono segnali per finanziare seriamente le Politiche Attive del Lavoro. Ma se questo è il tema che c’entra l’assistenzialismo ?  Michele Petraroia

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