Soppressione del Corpo Forestale dello Stato: il Consiglio approva all’unanimità l’odg presentato da Monaco

Il Consiglio Regionale del Molise, tornato a riunirsi nella mattinata di oggi, 2 settembre 2014, a seguito dell’aggiornamento disposto dal Presidente, Vincenzo Niro, nella seduta dello scorso 27 agosto, ha approvato alla unanimità un ordine del giorno, proposto dal consigliere Monaco e sottoscritto da numerosi altri consiglieri, sulla “Paventata soppressione del Corpo Forestale dello Stato”. Con il provvedimento si “ impegna il Presidente della Giunta Regionale ed il Presidente del Consiglio Regionale, ciascuno per quanto di propria competenza, a porre in essere nei confronti del Governo nazionale e del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, tutte le iniziative necessarie, atte ad evitare che il Corpo Fore4stale dello Stato venga soppresso”.
La problematica, portata al vaglio dell’assemblea da parte del Presidente Niro a seguito della presentazione di una mozione del consigliere Monaco, oggi trasformata in ordine del giorno dopo aver ottenuto l’ok dalla conferenza dei capigruppo, si inquadra nell’ambito del progetto di “riforma della Pubblica Amministrazione”, intrapreso dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione e, in parte, già concretizzato.
Per il Corpo Forestale dello Stato è in corso l’iter di approvazione di una legge delega secondo la quale il Governo dovrà emanare decreti legislativi per razionalizzare le funzioni di polizia e riorganizzare il Corpo stesso con l’eventuale assorbimento delle sue funzioni in quelli di altri Corpi di polizia.
Sia il consigliere Monaco nella sua relazione introduttiva, che tutti gli altri consiglieri intervenuti, hanno difeso a spada tratta tale istituzione la cui soppressione rappresenterebbe una autentica penalizzazione per il Molise.
“Duecento anni di storia – ha detto, tra l’altro,  il consigliere Monaco – non si possono cancellare in nome di uno snellimento della organizzazione amministrativa, specialmente se non è ancora chiaro come continuare lo stesso tipo di attività. Per questo mi chiedo perché mai sciogliere il Corpo forestale per farlo confluire in una Polizia Ambientale che ancora non ha una identità? Non stiamo parlando di una organizzazione ormai anacronistica, che non ha più ragion di essere, stiamo parlando di una forza di polizia che ha maturato esperienza, competenza e professionalità in un settore che è a forte rischio, messo a dura prova da comportamenti umani scellerati in quanto capaci di distruggere l’ecosistema. Dobbiamo far sentire la nostra voce – ha concluso Monaco – che è poi la voce di chi ci ha chiamato ad amministrare questa Regione, perché si accantoni questa ipotesi, contenuta nel disegno di legge per la Riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche, affinché il Corpo Forestale dello Stato possa continuare a svolgere le proprie funzioni, così come ha fatto in due secoli, anzi con maggiore intensità e migliorando i risultati”.
In sintonia con il collega anche la consigliere Fusco Perrella che ha sottolineato come “il Corpo Forestale dello Stato, il più antico e ricco di storia, è l’unico specializzato nella tutela del paesaggio agroforestale, faunistico, ambientale, parchi, riserve naturali, etc..Le sue funzioni non possono essere delegate ad altri. Il Corpo – ha aggiunto – è composto da 7615 unità e il costo è solo quello del personale, che dovrebbe confluire nelle altre forze di polizia. Dove sta dunque il risparmio?”.
Anche il consigliere Ciocca ha evidenziato la utilità del Corpo “che nel Molise – ha detto- ha compiti che si differenziano da altre realtà, per la particolarità del territorio. Da noi il Corpo Forestale lavora con i Vigili del Fuoco, con la Protezione Civile, con i volontari e assicura la copertura di tutte le zone. Un tassello diverso dalle altre Regioni”.
La rappresentante del movimento cinque stelle, Patrizia Manzo, annunciando il voto favorevole, ha posto l’accento su un aspetto importante. “Se venisse smembrato il più diffuso corpo di polizia statale italiano – ha detto -, altamente specializzato nel contrasto degli ecoreati, il vantaggio sarebbe solo per la criminalità ambientale. Evidentemente al governo italiano poco importa la tutela ambientale. All’Italia e al Molise non serve lo smantellamento del Corpo Forestale”.
E’ quindi intervenuto il vice presidente della Giunta Petraroia, che ha fornito qualche novità “voglio provare a collegare questa discussione con quella che si sta sviluppando a livello nazionale, dove in Commissione Agricoltura al Senato è stato predisposto un ordine del giorno modificativo della legge, approvato da tutti i gruppi parlamentari. Questo ordine del giorno poi è stato approvato anche in Commissione Affari Istituzionali, come a dire che non ci si limita, come viene riportato nel nostro ordine del giorno, a difendere la situazione esattamente per come è, ma si immagina di potenziare il Corpo Forestale distaccandolo da tutta la Polizia Ambientale per quelle che sono le tipologie, le attività di controllo, di verifica nel settore ambientale, di distaccarle su questo settore, magari implementandone le funzioni. Questo tentativo che stanno portando avanti i gruppi parlamentari tutti, di qualsiasi orientamento, mira a contrapporre, su un piano riformatore quello che è il progetto del Governo che trae la propria ratio sul fatto che in Italia è l’unico paese al mondo che ha sei, sette polizie. Ciò comporta che per mantenerle tutte  si assorbono ingenti risorse a discapito probabilmente del servizio”.
Con le dichiarazioni di voto dei consiglieri Monaco e Iorio e con le conclusioni del Presidente Frattura, l’assemblea si è avviata a chiudere i lavori.
Il presentatore dell’ordine del giorno, affermando che le “riforme non possono prendere di mira solo il Molise” ha invitato tutti a sostenere la richiesta.
Il consigliere Iorio, favorevole al provvedimento, ha detto che “è necessaria la permanenza del Corpo Forestale, indipendentemente dalle riforme che si intendono fare. Credo che il presidente Frattura – ha proseguito – debba alzare il tono per far dare alla Regione il rispetto che merita, anche in relazione alle voci di una cancellazione dell’autostrada, con spostamento di fondi su altre aree”.
Il governatore Frattura, ribadendo che la maggioranza si “è candidata per amministrare la Regione, non per farla liquidare”, ha detto che per il Corpo Forestale “saremo fermi e decisi  come per la Corte d’Appello”.
Ha quindi aggiunto che “nel momento in cui dovesse venire meno una condivisione di intenti col governo nazionale raggiunta quando abbiamo affrontato il tema delle piccole Regioni e della loro autonomia, cambierebbe anche l’atteggiamento politico del sottoscritto. Intanto il 29 agosto il consiglio dei ministri non ha preso alcuna decisione sulla Corte d’Appello non essendo all’ordine del giorno, così come era a nostra conoscenza. Per l’autostrada del Molise sicuramente non sarà la infrastruttura ^Telesina^ a sottrarci i fondi”.
Il Presidente Niro ha quindi messo ai voti l’ordine del giorno sul Corpo Forestale che ha ottenuto, come detto, la UNANIMITA’ dei consensi.
In avvio di seduta, subito dopo le rituali comunicazioni del Presidente Niro all’aula, il consigliere Ioffredi ha chiesto l’iscrizione e l’immediata discussione di una proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale, riguardante “Disposizioni straordinarie per la garanzia dei livelli essenziali di assistenza”.
I consiglieri Sabusco, Federico, Lattanzio e Fusco, pur favorevoli al provvedimento, si sono opposti alla iscrizione e discussione, chiedendo chiarezza nei confronti del Consiglio, visto e considerato che il provvedimento solo ieri pomeriggio  è arrivato al vaglio della apposita  Commissione,  ricevendone anche parere non favorevole.
In definitiva i predetti  consiglieri hanno ribadito ciò che avevano sostenuto in sede di commissione e che cioè necessitava un po’ di tempo in più per approfondire la questione.
E’ stato il consigliere Di Nunzio, per la maggioranza, a questo punto, a chiedere una sospensione dei lavori, accordata dal Presidente Niro.
Alla ripresa degli stessi, il consigliere Ioffredi ha chiesto il ritiro della proposta di iscrizione dell’argomento  in quanto – ha sostenuto – “sono emersi fatti nuovi sulla interpretazione di una direttiva. Riporteremo la proposta di legge in IV Commissione”.

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