SLP Cisl: 15 milioni di euro pagati a Dirigenti per non lavorare

Dopo uno sciopero ben riuscito e da una grande manifestazione, e le altre categorie non si riescono a capacitarsi di come un simile risultato sia stato conseguito nonostante i vari ostacoli ed impedimenti organizzati ad arte da Azienda ed oppositori, nonostante le previsioni negative e le azioni di dissuasione, le minacce ai Direttori, le liste nere, le convocazioni organizzate allo scopo di mandare messaggi intimidatori, le precettazioni numerose oltre il necessario. Alla fine, più l’Azienda alzava i toni dello scontro, più i lavoratori erano favorevoli allo sciopero e pronti al confronto serrato.
In tale scenario noi dell’SLP abbiamo il dovere di continuare sulla nostra strada senza tentennamenti, poiché unici portatori degli interessi autentici dei lavoratori, soprattutto dei nostri associati.
Attualmente i rapporti con l’Azienda si stanno sviluppando soprattutto nel settore di Posta Comunicazione e Logistica. In considerazione della difficile situazione economica e della necessità di intervento, si è condivisa una fase sperimentale che sappiamo non aver portato i risultati sperati, soprattutto riguardo la finalizzazione e l’orario di arrivo del prodotto, l’orario limite di lavoro, la presenza di strumentazioni inadeguate ed obsolete ed altre problematiche.
Su questi argomenti abbiamo avuto l’incontro con il capo divisione ma, come spesso capita, i report aziendali evidenziano un’altra realtà, sostenuta fra l’altro anche da alcune OO.SS. del tutto insignificanti, in base alla quale tutto era positivo, dal rispetto degli orari di lavoro all’assenza di prodotto in giacenza. Eppure sui territori siamo testimoni di ben altre situazioni: contestazioni in caso di mancato azzeramento del prodotto, contestazioni in caso di azzeramento ma di rientro in ritardo, contestazioni su tutto e tante contraddizioni. Sulla provincia di Campobasso, in cui si è partiti con l’implementazione, la corrispondenza si consegna tutta a giorni alterni, quindi il lavoro è diminuito ed ora sembra che nell’attuale organigramma vi siano 34 esuberi; tuttavia recentemente l’Azienda ha assunto altre tre unità con contratto a tempo determinato, cosa che non ci dispiace, ma ci fa credere che nei conti di Poste vi sia qualcosa che proprio non torna e che i tanti sprechi e sperperi vengano fatti ricadere sempre sugli ultimi, sui lavoratori che, essendo alla base della piramide, garantiscono con il loro lavoro stabilità e robustezza all’intera struttura aziendale. Ma fino a quando? A questo punto è normale dubitare delle riorganizzazioni aziendali, non solo in PCL ma anche in Mercato Privati, come ad esempio in Gestione Operativa, in cui l’Azienda ha creato esuberi di personale per oltre 474 unità, ovviamente sempre con l’avallo di alcune OO.SS. minoritarie!
Da una parte tagli al personale per risparmiare, dall’altra sperperi e spese inutili. Solo per dare un’ulteriore indicazione dello spreco di risorse, basta riferire che per provvedere alla liquidazione di alcuni dirigenti, mandati fuori dall’Azienda prima della scadenza naturale del contratto, Poste ha sborsato in sei mesi ben 15 milioni di euro. Qualcuno dovrebbe ricordare ai manager di Poste che essi non sono altro che gli amministratori pro tempore di un’azienda ancora a maggioranza pubblica, e non possono disporne liberamente come fossero gli unici proprietari…

Segretario Interregione SLP- CISL Abruzzo-Molise
Antonio D’Alessandro

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