Progetto tratturi e transumanza, Facciolla incontra i sindaci

Tutelare le storiche vie armentarie e valorizzarle rendendo fruibili itinerari di interesse storico, religioso e naturalistico, collegati ai tratturi, da percorrersi a piedi, in bicicletta oppure a cavallo. “Il nuovo PSR 2014/2020 punta anche al recupero delle aree tratturali molisane, con la possibilità di un loro utilizzo turistico/ricettivo mediante l’attuazione di alcune misure”.Questo l’intervento dell’Assessore regionale alle Politiche Agricole e Tutela Ambientale Vittorino Facciolla che lo scorso weekend, presso la Sala Parlamentino della Giunta regionale, ha incontrato i sindaci dei comuni del Molise per parlare del progetto ‘Tratturi e transumanza- Patrimonio dell’Umanità’. Un progetto partito nel giugno 2009, su iniziativa del Gal, che mira a candidare i tratturi del Molise quali patrimonio Unesco, con l’obiettivo di valorizzare dal punto di vista turistico e culturale, gli antichi percorsi tratturali ed altre vie di comunicazione di significato storico e religioso.“La valorizzazione dei tratturi e dei grandi ‘cammini’- ha sottolineato l’Assessore- costituisce una valida risorsa per attrarre una nuova tipologia di turista, che cerchi un rapporto diretto ed autentico con le comunità locali, i territori rurali, la storia e le tradizioni. Questa, pertanto, è un’occasione da prendere al volo”.

Nel rimarcare l’importanza, per la Regione Molise, di una dotazione di un Piano dei Tratturi per meglio districarsi nella ‘giungla’ dei comportamenti da attuare nelle aree tratturali, continua: “Il valore turistico, culturale, sociale ed economico del progetto, le notevoli potenzialità di sviluppo delle aree interessate e la possibilità di definire strategie condivise per la promozione unitaria di un territorio, devono spingerci ed indirizzarci verso questo duplice obiettivo di tutela e valorizzazione delle antiche vie della transumanza”.

“Puntiamo ad un diverso modo di fare turismo, perché la nostra Regione ha la possibilità di poter ‘investire’ in questo e l’obbligo di provarci”- conclude Facciolla.

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