Morti sul lavoro, una strage continua

Nel 2014 sui luoghi di lavoro sono morte complessivamente 135 persone nel comparto dell’ edilizia,  molte di queste erano in nero e  25 avevano un’età superiore ai 60 anni. Dall’inizio dell’anno già nove agricoltori sono rimasti schiacciati dal trattore. E’ naturale porsi una domanda ma la legge Fornero ha qualcosa a che vedere con l’aumento delle morti di lavoratori che svolgono mansioni “pesanti”, per esempio i muratori oltre i  65 anni?   Le notizie sugli infortuni spesso mortali passano quasi inosservate,i  dati, in generale, sono impressionanti.
Nel 2013 sono morti nel comparto edilizio 130 persone e 19 avevano un’età superiore ai 60 anni. Nel 2012 ci sono stati 164 morti in edilizia di questi 21 avevano un’età superiore a 60 anni.  Nel 2011 i morti in edilizia sono stati 164 e sono stati 24 quelli con un’età superiore ai 60 anni,in percentuale l’aumento delle morti, ma anche degli infortuni gravi, c’è stato dopo la riforma Fornero.
Come si è potuto prevedere con una legge  far continuare a svolgere lavori pericolosi a persone che non hanno più i riflessi pronti e sono pieni di acciacchi, inevitabili dopo una certa età?  E questo vale per tutti i comparti, sopratutto l’agricolo, il metalmeccanico e nei servizi alle imprese. La crisi in edilizia, in questo momento è devastante, ma se riprenderà il lavoro i morti in quella fascia d’età sono destinati ad aumentare.
La notizia che  agricoltori di oltre 65 anni  rimangano schiacciati dai trattori sono numerosi,  dall’inizio dell’anno sono già nove che sono  morti così atrocemente. «Una carneficina cominciata prima del previsto. Con la bella stagione  ripartirà la strage, puntuale come ogni anno.
I ministri dell’Agricoltura, del Lavoro e il Premier dovrebbero interessarsi a queste tragedie che hanno visto morire 152 agricoltori nel 2014 e rivedere la legge sulle pensioni.
Sui luoghi di lavoro nel 2014 si sono avute complessivamente un +12,5% di morti rispetto al 2013». Alfredo Magnifico

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