Leopolda si, Leopolda no! Questo sembra essere oggi il dilemma che coinvolge gran parte del Partito Democratico

In un momento delicato per l’Italia, e per la nostra Regione, dove oramai tutti dicono il contrario di tutti, dove i provvedimenti adottati o adottandi sono vuoti e privi di progettualità, dove nonostante le proposte si naviga, approvando il tutto a colpi di fiducia, ecco che si presenta all’orizzonte la soluzione di tutti i problemi:  rinnovamento,  riforme, confronto, formazione. Questi saranno gli argomenti, le proposte, le azioni e le indicazioni che usciranno fuori dalla Leopolda. Bene, la cosa potrebbe anche farmi piacere, ma coloro i quali oggi sono minoranza nel PD, come me, queste cose le facevano già. Forse chi è arrivato oggi si dovrebbe documentare un pò.
Ogni  anno il Partito Democratico nazionale con i vari segretari,  da Veltroni a Franceschini, da Bersani ad Epifani,  ha sempre organizzato incontri specifici dove gli “stati generali” del PD incontravano  gli amministratori locali e i segretari di circolo, proprio nel segno del confronto, del dialogo e della conoscenza delle problematiche di tutto il partito, senza riferirsi ad una sola parte del partito, ad una corrente seppur maggioritaria.
Renzi è l’unico che, dalla sua elezione  a Segretario nazionale del PD quasi un anno fa, non ha mai fatto un incontro, non ha mai ascoltato i segretari cittadini, non ha mai ritenuto di “scendere” tra la base del partito. Tutti sappiamo come le primarie aperte droghino il voto e questo è confermato dal calo degli iscritti, visto che quelli di destra che sono venuti ad aiutare il tizio o il caio di turno alle primarie certo non si sognano di tesserarsi nel PD, anche perché diventerebbe difficile visto lo Statuto nazionale.
È ovvio, e conveniente, che qualcuno a questa situazione voglia metterci “una pezza”,  ma i numeri sono numeri.
Altro progetto sparito con questa nuova dirigenza è la scuola di formazione politica dove si stavano preparando i nuovi dirigenti di questo partito, e dove una ottantina di giovani appartenenti a tutte le regioni e senza distinzione di correnti, discutevano, si confrontavano su temi economici, politici, storici, preparandosi anche amministrativamente ad essere protagonisti del futuro. Il Molise ne aveva ben 3 inseriti in quel progetto che è stato cancellato.
E non voglio nemmeno dimenticare d menzionare il progetto “finalmente sud” messo in piedi sempre con la segreteria Bersani dove 2000 giovani del sud Italia si incontravano su una piattaforma telematica, scambiandosi informazioni, notizie, dubbi, idee e proposte. Anche quel progetto serviva per aiutare i nostri ragazzi e crescere per affrontare le molteplici problematiche del mezzogiorno. Uno scambio fattivo di esperienza  da dare ed acquisire per una politica migliore a favore della  nuova Italia, del Molise e delle altre Regioni del sud. In questo progetto erano inseriti oltre 20 ragazzi molisani, ora nessuno di loro viene chiamato e/considerato.
A mio avviso, quindi, la Leopolda non rappresenta null’altro che un luogo “astratto” dove una corrente, quella che oggi è maggioritaria e non certo per merito o per demerito dell’altra, ma per un opportunismo legato a meccanismi che vanno rivisti, si riunisce per discutere su argomenti importanti (stabilità, vertice Asem, occupazione, jobact) che invece dovrebbero essere discussi nelle sedi giuste, quelle ufficiali del PD.
La Leopolda è arrivata alla sua 5^ edizione, e di questo ci fa piacere, ma proprio per questo non può sostituirsi a quello che è il PD nella sua intierezza. Essa, come già detto, rappresenta l’attuale maggioranza, ma non tutto il PD, mentre i temi sono di tutti e vanno affrontati insieme.
Non è fattibile scambiare un incontro di corrente, seppure quella del segretario che pure ha sempre detto che per lui le correnti non esistevano, come quella del PD.
E il Segretario non può smentire, perché basta leggere le news che invia per capire come sia – organizzativamente – settoriale e di parte la Leopolda. Trattasi di convention renziana, senza se e senza ma. Significa ghettizzare quella parte del partito che invece avrebbe molto da dire in luoghi ufficiali e non di parte.

Vincenzo cordisco, Presidente federazione basso molise  Partito democratico

Commenti Facebook