Le ingerenze politiche e partitiche portano in una spirale tombale il sindacalismo in Italia

Non entro nel merito – dichiara il segretario della CISL Poste Antonio D’Alessandro – sia della riforma in atto per il lavoro che della legge di stabilità, dopo averle studiate a fondo, è vero, ci sono cose da cambiare o migliorare, è vero che non ci sono riferimenti positivi rispetto le questioni dei contratti pubblici, dei pensionati e della riforma Fornero, ma ci sono indubbiamente anche cose molto positive, pezzi della nostra cultura Sindacale e mi riferisco in particolare all’estensione degli ammortizzatori Sociali e soprattutto alle politiche attive attraverso la riforma dei Centri per l’impiego che oggi non funzionano, poi bisogna certamente vedere quante risorse vi sono destinate per tendere ai livelli funzionali del Nord Europa.
Mi sembra di rivivere a quelle cose su cui abbiamo battagliato nel 2002 con il Patto per L’Italia e che l’allora Governo non rispettò: all’epoca – confida i suoi ricordi Antonio D’Alessandro – io ero agli inizi dell’attività Sindacale, delegato RSU, e ricordo bene gli scontri che avemmo con un’altra O.S. nei luoghi di lavoro, ma sostenemmo la ns. linea perché la ritenevamo giusta e continuo a pensarlo adesso. Allora l’altra Organizzazione Sindacale organizzò un grande sciopero generale che vide alcuni milioni di lavoratori riversarsi su Roma, un gran bello sciopero a vedersi, ma a distanza di 12 anni cosa ne è rimasto e soprattutto quali benefici hanno portato al Paese? Abbiamo perso anni di riforme, l’Italia è peggiorata sotto tutti i punti di vista e oggi la stessa Organizzazione Sindacale propone la stessa ricetta, lo stesso mono tema senza alcuna proposta o idea, stavolta accompagnata dalla UIL e la cosa – continua Antonio D’Alessandro – non mi dispiace perché la coerenza è un’altra roba e sono orgoglioso di rivendicare oggi la continuità della nostra linea che è stata quella che ha permesso di rinnovare tutti i contratti assieme alle altre sigle. L’unità sindacale è importante ma non possiamo farci trascinare come vorrebbero altri sui percorsi preconfezionati e più semplici, far comprendere che le ingerenze politiche e partitiche portano in una aspirale tombale il sindacalismo in Italia.
Sta a noi – continua Antonio D’Alessandro – far cambiare l’idea trasversale che i corpi intermedi non servano a nulla e si può realizzare solo con la concretezza della proposta.
Quello che abbiamo visto negli ultimi anni – termina il Segretario della CISL Poste Antonio D’Alessandro -, tralasciandone alcuni, sono la comunicazione mediatica e soprattutto la collegialità, su questi temi è necessario aprire per la CISL una nuova stagione che deve tradursi con la partecipazione convinta e massiccia a tutte le iniziative di casa nostra.

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