Inquinamento, biomasse, nanopatologie.Intervista al dottor Stefano Montanari

Stefano Montanari, bolognese di nascita (1949), modenese di adozione, laureato in Farmacia nel 1972 con una tesi in Microchimica, ha cominciato fin dai tempi dell’università ad occuparsi di ricerca applicata al campo della medicina. Dal 1979 collabora con la moglie Antonietta Gatti in numerose ricerche sui biomateriali. Dal 2004 ha la direzione scientifica del laboratorio Nanodiagnostics di Modena in cui si svolgono ricerche e si offrono consulenze di altissimo livello sulle nanopatologie. Da anni svolge un’intensa opera di divulgazione scientifica nel campo delle nanopatologie, soprattutto per quanto riguarda le fonti inquinanti da polveri ultrafini. Il dott. Montanari, insieme alla moglie dott.ssa Antonietta Gatti, conducono dagli anni ’90 studi e ricerche sulle “nanopatologie“, primi al mondo ad aver scoperto la correlazione tra le nanoperticelle solide inorganiche di metalli e le principali malattie neurologiche e mortali, prime fra tutti le malattie cardiovascolari. Dal giorno in cui è scoppiato il caso “Terra dei Fuochi” e rifiuti tossici si è accesa l’attenzione anche sulla nostra regione. Anche se in realtà molte situazioni erano già state raccontate e denunciate molti anni prima. In questi giorni l’attenzione è focalizzata sulle centrali a biomassa nel Matese, ma l’ambiente ormai è compromesso anche da altro. Non è allarmismo, non è ricerca dello scoop, è necessità di informare e svegliare le coscienze del popolo. Il dottor Montanari, credo, sia tra i massimi esperti in materia di “ fonti inquinanti” e nell’intervista da una chiara visione del danno ambientale, che si riversa sulla salute dell’uomo, che stiamo causando.

Dottor Montanari, mi permetta, parto da lontano. Cosa è successo al “bel paese”, quello decantato dai grandi del passato? Oggi non si parla più della “bellezza” ma delle “brutture” ambientali. La cosa che ritengo grave è il fatto che anche su questi argomenti c’è una informazione, diciamo, scarsa. Con lei vorrei affrontare proprio questi argomenti, tecnicamente, come solo lei può fare. Cosa è successo in campo ambientale?

Sarebbe molto bello se l’informazione fosse scarsa. Di fatto quella che passa per informazione è il contrario di scarsa: una valanga di sciocchezze e di falsità cui sono mescolate alcune notizie vere. Estrarle da tutto il resto è impresa quasi impossibile. Sembra strano, ma Internet è in gran parte responsabile della situazione. In quel contenitore senza fondo chiunque ha accesso non solo come lettore ma come autore e come commentatore. Non esistendo filtro, e Wikipedia ne è un esempio pericoloso, Einstein e il primo frequentatore di osterie hanno la stessa dignità. Ciò che è buffo è che più la tesi sostenuta è demenziale più trova credibilità. È ovvio che l’informazione riguardante l’ambiente soffre della stessa patologia. Approfittando della credulità popolare che, grazie ad Internet, sta raggiungendo vette impensabili fino a pochi anni fa, si fanno passare nozioni che non hanno una base scientifica su cui sostenersi, e questa è una manna dal cielo per chi l’ambiente lo devasta a scopo di lucro. Occorre aggiungere che non pochi sedicenti scienziati sono impegnatissimi in questa opera, e le università e i politecnici di questi personaggi pullulano. In cambio di quattro soldi o di un semplice “aiutino” per fare carriera il mercato offre un campionario molto vasto di questa mercanzia”.

Terra dei Fuochi, inceneritori, biomasse, biogas, centrali nucleari, discariche, eco-balle, ma l’Italia aveva bisogno di tutto questo?

Bisogno certo no, ma l’ignoranza, la pigrizia e la furberia che in Italia sostituisce l’intelligenza sono stati e restano un humus fertilissimo per queste imprese. In fondo, ce lo siamo voluti noi e continuiamo a volercelo”.

Non riesco a capire la funzione delle le autorità di controllo. Continuo a ripetermi le stesse domande: non si riesce o non si vuole capire, controllare ed agire?

Paradossalmente le autorità di controllo nostrane sono troppe e si pestano reciprocamente i piedi. È come avere dieci persone in un piccolo ascensore dove ognuno preme i pulsanti a caso. Mantenerle costa una follia e il risultato è deludente. Tenga conto che i laboratori sono tantissimi ma sono male attrezzati, spesso con apparecchi fermi per mancata manutenzione, e tutti incatenati da una burocrazia che supera spesso il grottesco. Tenga pure conto del fatto che la corruzione all’interno degli enti è tutt’altro che assente e che, se si vuole fare carriera, bisogna essere disposti a fare più di una concessione alla propria coscienza, una coscienza che dopo un po’ non dà più noia perché muore di morte naturale. Pensi ai sindaci. Questi sono, per legge, la massima autorità sanitaria del comune e sono responsabili penalmente, il che significa personalmente, della salute dei loro amministrati, sempre che ad interferire negativamente sulla salute siano stati, ad esempio, impianti autorizzati nel territorio. Il loro potere è immenso e, se lo volessero veramente, potrebbero bloccare una miriade d’insulti all’ambiente e, di conseguenza, alla salute. La stragrande maggioranza di loro, invece, non muove un dito. Qualcuno piagnucola ma, nei fatti, si guarda bene dal fare la voce grossa e dal far valere il suo potere. A mia conoscenza, nessun sindaco ha fallito la rielezione per questo. Dunque, evidentemente al popolo bue va bene così”.

Lei è un esperto di “nanoparticelle”, la maggior parte delle persone probabilmente non sa nemmeno cosa sono. Vogliamo fare chiarezza?

Tutto sommato è semplice. Ogni combustione, nessuna esclusa, produce polveri piccolissime, spesso milioni di volte più piccole dei pollini. Queste polveri viaggiano nell’ambiente anche per distanze enormi, vengono inalate con l’aria che si respira e sono ingerite con la frutta, la verdura e i cereali su cui cadono. Nel giro di poche decine di minuti queste polveri arrivano attraverso il sangue a tutti gli organi dove, comportandosi da quello che sono, cioè da corpi estranee, innescano delle forme infiammatorie che, nel tempo, si trasformano in cancri. In alcuni soggetti fanno coagulare in maniera patologica il sangue provocando infarti cardiaci, ictus ed embolie polmonari. Ma passano pure da madre a feto dando aborti, malformazioni e perfino tumori sviluppati nel grembo materno. Questi sono solo alcuni dei problemi sanitari ma credo possa bastare”.

Io sono molisana, amo la mia terra, o quello che ne rimane, e lo dico con grande rammarico. Una regione piccola, 300mila abitanti, dove la gente continua a scendere in piazza per manifestare contro l’eolico selvaggio, le biogas e le biomasse. Dove la mortalità, per malattie tumorali è in crescita, e non c’è un registro Epidemiologico e dei Tumori, ma è possibile? Come si fa a credere ancora che non c’è rischio per la salute?

“ Mal comune… I tumori sono in forte crescita dovunque, con particolare riguardo ai bambini. Quanto ai registri e all’epidemiologia, non ci faccia troppo affidamento. Taroccare i dati è addirittura banale”.

In Molise in questo momento è in atto una manifestazione della popolazione del Matese, zona in cui sono state autorizzate due centrali a biomasse. Cosa comporterebbe alla popolazione ed al territorio circostante? Cosa bruciano, o meglio cosa viene bruciato all’interno di questi impianti?

“ Impianti del genere comportano uno stravolgimento dell’agricoltura e un inquinamento notevole sia nell’aria sia nell’acqua sia nel terreno stesso. Non è raro che il digestato prodotto contenga batteri e sostanze chimiche velenose, e basterebbe vedere le piante malformate che noi analizziamo per rendersene conto. Le tecnologie impiegate sono di tipi diversi tra loro. C’è chi brucia le biomasse come, ad esempio, fa un enorme impianto collocato in un paesino calabrese chiamato Strongoli, e c’è chi fa andare in putrefazione la biomassa ricavandone gas che, poi, viene bruciato. In ambedue i casi l’inquinamento è assicurato. Non dimentichi, poi, che, per legge, moltissimi rifiuti sono considerati biomassa. Tanto per fare un esempio, i copertoni usati. Dunque, una volta autorizzato l’impianto che giura di usare solo vegetali “vergini” (peraltro impossibili da trovare), è facile virare sul trattamento dei rifiuti trasformando l’impianto in un normale inceneritore”.

Una analisi dell’aria, dell’acqua e del terreno, ci aiuterebbe a capire cosa sta succedendo? E’ così difficile farlo?

Tecnicamente le analisi sono perfettamente fattibili. Il problema è quello dei costi oltre, naturalmente, a quello di chi esegue le analisi e di quali parametri vengono scelti tra le migliaia che caratterizzano il “normale” inquinamento. In un paese che regala indennità di buonuscita di decine di milioni a chi manda a catafascio una banca o un’assicurazione o a chi ha presieduto una casa automobilistica o che paga pensioni di centinaia di migliaia di Euro a funzionari che già si sono riempiti le tasche nel periodo lavorativo non restano risorse per controllare l’ambiente”.

Altro aspetto tecnico che non riesco a capire questo: si parla di bonifica, come se fosse facile e metterebbe a posto le cose, ma è così? Basta una bonifica per far tornare tutto sano?

Purtroppo molto spesso ha ragione il camorrista Schiavone: le bonifiche sono impossibili e il denaro investito (lì sì che i quattrini ci sono) finisce nelle tasche di chi quelle bonifiche finge di attuarle”.

Quindi quale potrebbe essere una soluzione per limitare i danni e non farne altri in materia ambientale?

Bisogna sapere che una parte dell’inquinamento è “eterno”. Le polveri di cui io mi occupo, ad esempio, rientrano nel gruppo. Questo significa che, una volta prodotti quegl’inquinanti, si è fatto un passo senza ritorno. Un altro problema è quello della bacchetta magica. La credulità della gente porta a credere che per qualunque problema esiste necessari amen te una soluzione. Ahimè, non è così e illudersi serve solo a fare il gioco di chi, magari, prima ha inquinato facendo quattrini e poi i quattrini li rifà dando ad intendere che opera per bonificare. I problemi legati all’inquinamento sono tanti. Prenda, ad esempio, il traffico automobilistico. Ridurlo comporta non solo aumentare e razionalizzare il servizio pubblico ma evitare viaggi inutili. Tanto per fare un esempio piccolissimo, perché devo andare in comune a farmi rilasciare un certificato quando la legge mi permette di autocertificarmi? Eppure sono tantissimi gli enti pubblici che le autocertificazioni non le accettano. Restando al traffico e al suo inquinamento, prenda i filtri antiparticolato oggi obbligatori per i motori Diesel. Quegli aggeggi sono inquinanti molto più potenti di quanto non lo sia un motore senza filtro. E qui entra il business: quegli strumenti convogliano fiumi di denaro in tasche molto accuratamente mirate. Continuando, c’è il problema delle merci nate per diventare velocemente rifiuti, dagl’imballi perfettamente inutili ai telefonini cellulari che si rompono un giorno dopo la scadenza della garanzia (in Francia chi progetta una cosa del genere va in galera). Mi fermo qui e chi ha voglia di saperne di più può leggere qualcuno dei miei libri. Si sappia, però, che lo stile di vita che conduciamo oggi è del tutto incompatibile con l’unico pianeta che abbiamo, e che a pagare carissimo il nostro essere bambini viziati saranno i nostri figli.

In Italia manca anche un censimento di queste centrali, oltre a censimenti epidemiologici in alcune regioni: perché? L’aspetto ha risvolti politici secondo lei?

E chi li fa i censimenti? Le centrali nascono come i funghi e nessuno è interessato a sapere quante sono oggi e quante saranno la settimana prossima. Il problema sono gl’incentivi che noi tutti assicuriamo a questi imprenditori da strapazzo che fanno impresa con in soldi altrui. Se questi quattrini smettessero di correre, le centrali chiuderebbero come per incanto. Quanto all’epidemiologia, mi viene da sorridere. I criteri con cui gli epidemiologi lavorano sull’ambiente hanno ben poco riscontro con la realtà dei fatti”.

Mi permetta, forse è una provocazione. Mi sono imbattuta in un www.antenneattive.org, la tv on line degli amici di Beppe Grillo, anno 2007. Bene si parla di ambiente, salute, pericoli degli inceneritori, ma oggi la posizione è cambiata? Lei come commenta questa posizione?

Io sono un’ingenua vittima di Beppe Grillo. Chi ha voglia di saperne di più può scaricare gratuitamente il libro Il Grillo Mannaro da www.stefanomontanari.net e si farà un’idea del personaggio e del pericolo che costituiscono i grillini non solo per l’ambiente. Chi è capace di smentire anche solo una parola di ciò che ho scritto è invitato a farlo. Non a chiacchiere, però, ma documenti alla mano. Io ho inserito 179 note a piè di pagina e 5 appendici. Quando ipocrisia e viltà diventano istituzionali all’interno di un movimento politico e questo movimento riscuote successo, la strada imboccata non conduce a niente di buono”.

Si dice che la terra si sta ribellando all’uomo, ma non è che è l’uomo che la sta distruggendo? Lei come vede il futuro?

Non è una ribellione: semplicemente si tratta di un equilibrio che noi abbiamo turbato e, automaticamente, il Pianeta ne assume un altro. Se questo è incompatibile con la vita dell’Uomo, pazienza. Pensi ai dinosauri: per milioni di anni sono stati i signori incontrastati della Terra. Poi è bastato poco per annientarli. E la Terra ha continuato a girare intorno al Sole e su se stessa. Il futuro? Stupendo senza di noi”.

 Mariateresa Di Lallo

 

 

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