Guide turistiche, la Fisascat Cisl si schiera in difesa della categoria e presenta una proposta al Ministro Franceschini

La Fisascat Cisl si schiera in difesa della professionalità delle 20.000 guide turistiche italiane. Al tavolo di confronto convocato ieri  al ministero dei Beni e delle Attività Culturali la categoria del terziario, turismo e servizi della Cisl ha espresso le forti perplessità sull’evoluzione normativa finalizzata sostanzialmente ad una liberalizzazione della professione.  Una deregulation avviata nel 2013, con il varo della Legge 97, seguita dal relativo decreto attuativo, che ha sancito un cambio di destinazione della professionalità della guida turistica, che opera non più a carattere locale ma nazionale. Il 29 gennaio l’ennesima beffa per la categoria; il Mibac, in seguito ad un Decreto Ministeriale del ministro Dario Franceschini, ha introdotto un ulteriore esame per lo svolgimento della professione. Le guide turistiche già abilitate in Italia, dovranno superare dunque un ulteriore percorso di abilitativo per esercitare nei siti speciali museali ed archeologici.
“Si tratta di interventi legislativi che potrebbero generare una grande confusione e provocare un grave rischio per  la professionalità e la sicurezza economica degli addetti al settore” Ha fatto osservare Govanni Pirulli segretario Generale aggiunto  che ieri ha presenziato al tavolo. “Le guide turistiche promuovono e valorizzano tutti i siti archeologici del loro territorio, non solo quelli più famosi – ha concluso il segretario – Per questo la Fisascat da anni chiede il varo di una Legge che garantisca piuttosto la professionalità della guida turistica italiana”.
A peggiorare la situazione, secondo la Fisascat,  anche l’applicazione della Direttiva Europea sui Servizi, meglio conosciuta come Bolkestein, che , grazie ad un Eu Pilot della Commissione Europea del  2014, ha permesso deroghe all’esercizio di alcune professioni su tutto il territorio nazionale per “motivi imperativi di interesse generale” includendo tra questi la tutela del Patrimonio Culturale.
“L’Italia non può accettare supinamente chi a livello Europeo vuole imporre e intende speculare su un settore primario per l’economia italiana quale è il Turismo – ha aggiunto Pirulli –  L’Italia deve difendere a denti stretti la professionalità,  a competenza, la capacità di questi operatori che quotidianamente, a contatto con i turisti presentano le bellezze architettoniche, paesaggistiche e culturali del nostro paese”.
La Fisascat si è infine impegnata a presentare al Mibac una formale proposta per la modifica al decreto del ministro Franceschini che regoli l’accesso ai siti turistici. Il tavolo al Mibac rimarrà aperto per monitorare la situazione, ha garantito il sottosegretario Francesca Barracciu, fintanto che non si concluderà il percorso legislativo.
Alfredo Magnifico

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