Declassamento Moody’s, interviene Iorio

fotoSi è svolta presso l’ufficio operativo di Michele Iorio a Campobasso una conferenza stampa convocata dall’ex governatore durante la quale egli ha inteso fare precisazioni sul declassamento della Regione Molise da parte dell’agenzia di rating Moody’s e sulle responsabilità che alcuni membri del governo hanno attribuito alla sua gestione passata dell’Ente di via Genova.

Prima di entrare nello specifico, un passaggio sul reintegro in Consiglio Regionale “Sono soddisfatto di rientrare in Consiglio Regionale, anche se gli impegni internazionali di Niro non mi permettono di rientrarvi in tempi celeri.
Nonostante le difficoltà che ogni giorno registriamo, si pensa di organizzare un consiglio regionale ogni 15 giorni.
Comunque, appena rientrerò in aula chiederò di riportare le sedute dell’assemblea a scadenza regolare”.
Entrando nello specifico del tema declassamento Iorio ha affermato che “Anche queste svolta sono chiamato in causa dall’attuale Presidente della Regione sulle questioni legate ai presunti danni lasciati dalla precedente amministrazione e che hanno contribuito al declassamento delle agenzie di rating della nostra regione.
Fino a qualche mese fa la nostra regione era stata in qualche modo premiata dalle agenzie di rating, dato che tiene conto non solo del bilancio, ma anche di altri fattori economici.
Noi siamo stati inseriti sempre tra le migliori regioni italiane.
Fino a gennaio 2011 il nostro rating era BAA1, a conferma della positività di 11 anni di governo.
Una foto lunga oltre un decennio con un risultato favorevole e che ci ha gratificato. Chi dice che i 12 anni di governo sono stati un disastro dovrebbe tener conto di questi dati.
Subito dopo gennaio 2012, il rating nazionale di moody’s è stato abbassato a tutto il Paese, toccando  di tutte le amministrazioni locali, ed il Molise passò a BAA2.
A giungo 2013 rimaneva la stessa situazione di febbraio, sempre con lo stesso declassamento, a febbraio scorso, invece, un ulteriore declassamento a BAA3.
Tra i motivi di questo nuovo declassamento, il bilancio non approvato ed i problemi legati al piano sanitario.
Ad un anno di governo credo si poteva fare di più.
Proprio sulle questioni legate ai bilanci, mi piace ricordare che i bilanci di 9 regioni italiane furono osservati dalla Corte dei Conti a causa di alcuni conteggi fatti con parametri non esatti e non per motivi di altra natura. In tale errore infatti incapparono anche regioni notoriamente virtuose.
A riguardo, nonostante la nostra situazione non era troppo grave rispetto ad altre realtà, le altre regioni si sono messe al lavoro per risanare i conti, invece il Molise non si è adoperata allo stesso modo.
Stiamo vivendo una fase straordinariamente drammatica, in cui il Molise piange, a causa di unica crisi che tocca famiglie, aziende, disoccupati sempre in aumento.
Un’economia che rischia il collasso legata alla crisi nazionale e amplificata da una incapacità di governo della Regione, dimostrata nell’affrontare situazioni indotte da questo stato di cose.
Mi riferisco alle grandi crisi aziendali, come Gam e Ittierre e Zuccherificio.
Senza dimenticare le altre realtà che rischiano la chiusura. Ad oggi non sappiamo la posizione definitiva ed operativa della Giunta regionale su questi temi.
Proprio sulla Gam, fin ora 20 milioni di euro sono stati spesi tra riduzioni del patrimonio attivo in questo anno, senza pensare ad un aumento di capitali che era necessario e risolutivo. Dicevano che nessun euro sarebbe stato investito in quell’azienda, invece 5 milioni di cassa sono stati indirizzati alla Gam, ma senza risultati.
Se proprio si dovevano spendere quei 5 milioni e lo si fosse fatto al momento opportuno, per garantire continuità aziendale, non avremmo risolto tutti i problemi ma almeno una filiera attiva in campo si aveva, con la possibilità di attirare imprenditori.
Anche su questo bisogna riflettere, ricordando anche l ‘assuefazione che le forze sociali mostrano alla continua ricerca degli ammortizzatori sociali come soluzione definitiva, senza dibattiti e ricerca di strumenti per risolvere i problemi.
Così anche per l ‘Ittierre dove dovremmo oggi pagare ai commissari il corrispettivo della fideiussione che Bianchi non pagò e che ci avrebbe fatto diventare proprietari di quell’azienda. Non è chiaro cosa la Regione intenda fare anche in questo caso.
Si poteva chiedere un intervento forte al governo considerato che si tratta di 700 famiglie: anche qui tavoli su tavoli ma nessun intervento concreto dell’Ente.
La regione non può essere assente ai tavoli, quelli che contano, anche in qualità di prioritaria dell azienda in virtù di quel denaro che comunque dovrà spendere.
Altro tema toccato da Iorio quello dell’Agenzia di Protezione Civile e del problema precari “218 lavoratori prossimi alla disoccupazione per colpa di un errore di gestione dei fondi CIPE che potevano essere utilizzati secondo una legge da me concordata con il governo secondo cui il 4 per cento delle somme poteva essere spese per il personale e non altre percentuali dette ai quattro venti.
Le norme utilizzate ed il concorso erano strutturate secondo legge. Tra l’altro,  fino ad oggi quei lavoratori sono stati pagati con i fondi residui del terremoto che da commissario affidai all’agenzia.
Della delibera CIPE, quindi, ancora non si tocca nulla e bastava rendi contare le spese per il personale per vedere rifinanziato quel capitolo. Dire che non ci sono i soldi è un modo alternativo per dire che bisogna cambiare le persone.
Affermare che non c’è coperture è una bestialità.
Ciocca quando dice di avere in tutto 5 milioni di euro, pensa di stare a casa sua. I bilanci non si fanno sulla cassa ma sulla competenza. Che ci sia difficoltà di cassa è comprensibile ma dire che con quei soldi bisogna arrivare al 2018 è fantasia di chi non sa come amministrare una regione. Sembra la gestione di un carosello, anche ai tavoli istituzionali come la prefettura.
La conseguenza finale è una  ricostruzione ferma e  che se venisse ripresa darebbe un forte impulso all’economia.
Ciocca e Frattura devono rendersi conto di non stare a casa loro e che stanno amministrando una Regione, con la giusta assunzione di responsabilità.
Riporteremo, comunque,  in Consiglio Regionale tali argomenti, dove riunirsi una volta al mese per mozioni e legge sul quinto assessore non è accettabile.
Poi, pensare al quinto assessore ed a a verifiche politiche, non per parlare di problemi, ma per la gestione delle poltrone, mostra che non si ha a che fare con chi ha contezza della situazione circostante.”

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