Costitutito il Forum Nazionale delle politiche sulla pesca del Partito democratico

Un coordinamento delle politiche della pesca che funga da cabina di regia per le problematiche del territorio, di ogni marineria, concertando e sincronizzando gli sforzi e l’impegno verso una politica sostenibile che tuteli l’ecosistema marino e l’economia ittica. Su queste premesse-obiettivo è stato costituito ufficialmente nella giornata di mercoledì 2 luglio, a Roma, nella sede del Pd in via Sant’Andrea delle Fratte il forum nazionale delle politiche sulla pesca del Partito democratico. Un nuovo consesso tematico voluto fortemente dal responsabile nazionale, l’onorevole Laura Venittelli, che ha coinvolto tutti i riferimenti regionali partitici delle realtà che affacciano sul mare.
All’incontro, presieduto proprio dalla parlamentare molisana e che si è sviluppato per l’intero pomeriggio hanno preso parte la responsabile nazionale del Pd per il settore agro-alimentare Sabrina Capozzolo e i referenti regionali indicati dalle segreterie: Vittoria D’Incecco (Abruzzo); Ettore Iani (Calabria); Raffaele Dobellini (Campania); Sergio Caselli, Giuseppe Prioli e Tiziano Arlotti (Emilia Romagna); Uriano Meconi (Marche); Marco Fontana (Sardegna); Franco Ribaudo e Gino Rotella (Sicilia); infine Diego Crivellari per il Veneto.

“E’ emersa la necessità da parte di tutti i presenti di creare un organismo in grado di incidere in maniere convinta unitaria e condivisa sull’economia del mare, da troppo tempo abbandonata a se stessa – ha commentato a margine dell’assemblea l’onorevole Venittelli – come abbiamo saputo dimostrare negli ultimi mesi, con numerose iniziative intraprese a livello parlamentare e territoriale, una fra tutti il fermo pesca, ma anche la ricostituzione del fondo di solidarietà nazionale e l’apertura agli ammortizzatori sociali”.
Per l’onorevole Venittelli il Forum dovrà contribuire a realizzare una filiera della pesca in senso istituzionale, dove posizioni e provvedimenti entrino in un meccanismo di integrazione e non di conflitto; anche sfruttando la presenza del Pd nei vertici del maggior numero di Regioni interessate.

“Cardine delle politiche ittiche è l’Unione europea e per questo dobbiamo coinvolgere da subito anche la delegazione europarlamentare, con Gianni PIttella e Renata Briano su tutti, per le loro specifiche come presidente del gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo e membro commissione pesca e vicepresidente della Commissione pesca del Parlamento europeo. Solo così riusciremo a tessere una strategia vincente che riaffermi anche in Europa la necessità di tutelare la pesca nel Mediterraneo. Abbiamo anche preso atto delle assenze, dovute a motivi diversi, ma reiteriamo a loro l’invito a rendersi parti attive in questo processo virtuoso, coadiuvando il dipartimento nazionale che mi onoro di rappresentare e guidare a organizzare eventi tematici locali come avvenuto già a Termoli, Pescara e Corigliano Calabro nel recente passato, non si nasconde l’ambizione legittima di interagire con tutte le marinerie del Paese”, conclude l’onorevole Laura Venittelli.

LA MISSION

In Italia, una strategia marittima è stata trascurata per molto tempo. Ci sono ragioni storiche, naturalmente. Tuttavia, si tratta di una carenza sorprendente in un paese che è geograficamente quasi del tutto circondato dal mare; con migliaia di chilometri di coste, e quindi con una chiara vocazione marittima. La stessa Europa ha una vocazione marittima. Proprio grazie all’Unione europea e alla sua Politica marittima integrata (Pmi) di recente adozione, molti Stati membri sono divenuti in grado di migliorare la loro attenzione sulla necessità di una politica e di una strategia marittima integrate. Infatti, le parole chiave del dibattito internazionale oggi, sono legate ai mari e agli oceani: i mari sono la chiave per il successo nel prossimo futuro, per l’Europa e per l’Italia. Termini come blue economy e blue growth saranno le note di fondo dell’agenda mondiale, a partire da quanto avverrà in sede Nazioni Unite fin dall’Assemblea generale di quest’anno (2015). Il mare significa commercio, significa energia, significa nutrire in maniera sostenibile il pianeta, significa vita. Molte delle priorità del governo italiano sono legate a questi temi. Fra esse la crescita e la promozione del capitale sociale; nonché la sicurezza alimentare, tema centrale dell’Expo 2015. La crescita blu e la sicurezza alimentare si basano su diverse componenti, sia economiche che politiche. La chiave per avere successo è la sinergia tra tutte. In termini più concreti, questo significa integrare necessariamente tutti gli attori del mare in una visione unica, di politica e di strategia.

Commenti Facebook