Commissione pari opportunità, la Lembo è incompatibile. Angela Crolla: La legge è chiarissima

La Lembo è decaduta di diritto dalla carica di Consigliera di parità perché titolare di un contratto di collaborazione con la Regione che la rende incompatibile con quella nomina”. Si fa strada l’ipotesi dell’appello al Consiglio di Stato che potrebbe essere presentato già prima di Natale.

Dopo il comunicato stampa diffuso nella mattinata di ieri dalla Consigliera di parità Giuditta Lembo sull’ordinanza del Tar Molise che ha sospeso la prima seduta della Commissione pari opportunità e la conseguente elezione del suo Presidente, arriva il commento di Angela Crolla. “Sono stata eletta Presidente con un larghissimo consenso, per il quale ringrazio tutte le donne componenti della Commissione per la stima rivoltami e per la bellissima sintonia che  abbiamo creato in questi mesi che ci ha consentito di avviare le attività di promozione della cultura di genere, delle parità e pari opportunità, senza secondi fini e senza personalismi fini a se stessi”.

  Sulla sospensiva concessa dal Tar, Angela Crolla ha commentato: “Sono stupita, perché la legge è chiarissima: la signora Lembo è incompatibile con la carica di Consigliera di parità in quanto titolare di un contratto co.co.co. con la Regione che la rende decaduta di diritto dalla nomina.  Lo prevede la legge, ma forse qualcuno, o più di qualcuno, si è distratto.” Dello stesso avviso l’avvocato Massimo Romano, che ha curato il ricorso incidentale di Angela Crolla: “Rispettiamo l’ordinanza del Tar ma non la condividiamo. Oltre a tutti gli altri profili evidenziati nel ricorso incidentale, la ricorrente principale, Giuditta Lembo, è incompatibile con l’incarico di Consigliera di parità, lo stabilisce chiaramente la legge regionale che disciplina le nomine (l.r. 16/2002). Ciò ne determina la decadenza di diritto, con la conseguenza processuale che il ricorso è inammissibile per carenza di legittimazione e di interesse. Per questo si sta valutando la presentazione dell’appello cautelare al Consiglio di Stato per la riforma dell’ordinanza, che potrebbe a questo punto essere presentato già prima di Natale.”

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