CISL Poste: il progetto aziendale è fallimentare, difficoltà di servizio critiche che non possono essere ignorate

Il Segretario della CISL Poste Antonio D’Alessandro sostiene che la riorganizzazione del settore recapito voluta da Poste Italiane si è rivelata fallimentare e, per questo, ha chiesto con forza un radicale cambiamento del modello organizzativo e logistico attuale, conseguenza di un progetto aziendale carente e basato su dati inesatti.
Un progetto che ha determinato riduzioni di personale, solo sulla Provincia di Campobasso 39 unità, tagli ingiustificati delle zone di recapito, carichi di lavoro sproporzionati ed assunzioni impreviste di Contratti a Tempo Determinato.
“Un problema che sulla Provincia di Campobasso ha assunto i connotati della tragedia – afferma il Segretario della CISL Poste D’Alessandro – a causa dell’eccessivo taglio di zone, considerata la conformazione del territorio, le carenze logistiche, le esigenze della cittadinanza e le necessità reali del servizio. Ormai sono praticamente giornaliere le lamentele degli utenti che dichiarano di non ricevere la posta per lunghi periodi”.
“Il risultato di questa nuova organizzazione è disastroso, alla stregua di tante altre revisioni fallimentari, tant’è vero che, nell’ultimo incontro tenutosi a Campobasso ai primi di giugno 2016, abbiamo chiesto la sospensione di questo rovinoso progetto. Nonostante tutto l’Azienda ha voluto procedere con l’implementazione del nuovo modello di consegna della corrispondenza a giorni alterni”.

“Con questo progetto l’Azienda ha dichiarato nell’ultimo periodo un esubero di 39 addetti al recapito sulla sola provincia di Campobasso e, attualmente, gli esuberi dichiarati dall’Azienda sono 36, numeri ingiustificati nei fatti, viste le attuali difficoltà del settore ed i disagi causati alla cittadinanza. A testimonianza del fallimento del progetto vi è il prolungarsi quotidiano dell’orario di lavoro di diverse ore, ottenuto con minacce di contestazioni nei confronti del personale non consenziente e pressioni che, in alcuni casi, sono diventate addirittura minacce di licenziamento. A questo va aggiunto che, nonostante l’esubero di unità dichiarata da Poste, comunque l’Azienda ha provveduto ad assumere tre addetti al recapito con contratto a tempo determinato. A questo punto è chiaro che la situazione è critica e che le difficoltà di servizio determinate dal progetto aziendale sono rilevanti e non possono essere ignorate”.

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