Case, o porzioni di immobili, ristrutturati con i soldi del terremoto: serve un chiarimento, prima ancora che politico, pubblico

Riceviamo e pubblichiamo
Le eventuali responsabilità saranno appurate dagli organi preposti. In qualità di gruppo di minoranza del Comune di San Martino in Pensilis si prendono le distanze da quanto emerso in merito alla vicenda delle delibere giuntali con le quali sono state autorizzate in sanatoria gli acquisti di alcuni immobili i cui venditori erano beneficiari dei contributi legati al sisma del 2002. Alienazioni, queste ultime, riguardanti beni immobili acquistati da amministratori, assessori e loro familiari. Si ribadisce che saranno gli organi preposti a giudicare e ad accertare le responsabilità, sempre a garanzia di tutte le persone coinvolte. Quello che si vuole stigmatizzare è il modo di fare politica che sta caratterizzando la vita della nostra comunità. Non si può rimanere in silenzio di fronte all’arroganza dei nostri amministratori che hanno deliberato atti discutibili sul piano politico, amministrativo e soprattutto di opportunità.
C’è grande differenza nell’approvare atti generali legati all’emergenza terremoto, come il perimetrare un intero paese (dividere cioè San Martino in progetti edilizi unitari e progetti edilizi singoli) e, al contrario, approvare, atti come quelli oggetti di verifica. Differenza sostanziale per un amministratore pubblico che deve tutelare prima ancora che il proprio interesse quello dell’intera comunità. Per di più nessuno mette in dubbio che l’ordinanza commissariale n.13 del 2003, quella che ha regolato la ricostruzione post sisma, preveda anche la possibilità di alienazioni anticipate, ma le giustifica tra parenti o in ragione di esigenze singolari dei venditori e non certo di quelle degli eventuali compratori.

Si ribadisce, pur rimanendo forti dubbi, non spetta a noi giudicare il merito degli atti deliberati, ma in qualità di gruppo di minoranza, tocca a noi evidenziare l’operato dell’amministrazione a livello politico e stigmatizzare le affermazioni rilasciate dal primo cittadino ad un quotidiano telematico regionale quel “non ci abbiamo pensato” che è distante anni luce da quella trasparenza dell’azione amministrativa che deve caratterizzare ogni politico sia lui consigliere, sindaco o assessore regionale. Per queste ragioni si richiedono le dimissioni del Sindaco e dell’intera giunta.
La politica, o meglio, la gente vuole chiarezza.

Il Direttivo dei Democratici per San Martino
Il capo gruppo consiliare Antonio Zio

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