Alfredo Magnifico: Restituire Laboriosità alle Braccia dell’Italia

Il Cardinale Bagnasco nell’aprire i lavori del Consiglio permanente dei Vescovi si è soffermato sul  processo di cambiamento dettato dalla crisi politica, economica e sociale dell’Italia ed ha indicato la necessità di affrontare con lucidità e forza la «lama del disagio» che  «continua a tormentare moltissime famiglie».  La priorità assoluta è  creare e preservare il lavoro degli italiani, perché c’è da occuparsi e preoccuparsi di una condizione di disagio che taglia trasversalmente il tessuto sociale del Paese, aprendo ampi squarci di povertà, di discriminazione e solitudine.  L’aumento della diseguaglianza frena la crescita economica e fa avviluppare la società italiana in una spirale negativa.  La prima urgenza è ridare mani laboriose all’Italia, cioè restare concentrati sulla creazione di occupazione,poiché restare senza lavoro è la causa principale dell’aperture delle ferite umane nelle nostre città,si rischia di «restare con niente in mano»,dopo aver (s)venduto «il nostro patrimonio» di imprese e professionalità per «coprire i debiti».
E’ illusorio pensare che la riforma del lavoro, appena varata, sia garanzia di sviluppo. Al contrario, essa potrebbe rappresentare, nella migliore delle ipotesi, solo un primo passaggio verso «una nuova cultura» che cerca di sposare in maniera più equilibrata «diritti e doveri».  La trasformazione del lavoro potrà avere un impatto immediato, violento e spiazzante sulla nostra società,occorre disegnare un modello sociale, più efficiente e più equo, che cancelli i vecchi schemi, basati su un bieco egoismo generazionale,ed unisca i cittadini,senza  lasciare alcuni senza protezione, e ad altri garantire  iper-tutele,come accaduto per le pensioni, dove resistono veri assegni d’oro mentre molti anziani,«mangiano pane e solitudine». Accade per il sussidio di disoccupazione: siamo nel 2015 la “Nuova Aspi”, pur ampliando il suo raggio d’azione,  non copre tutti coloro che perdono un’occupazione, con i giovani che hanno paura del futuro e gli adulti che non sanno come onorare gli impegni. Non basta semplificare gli adempimenti del fisco se resta scandalosamente iniquo per le famiglie con figli. Ne è sufficiente qualche bonus a una parte dei lavoratori dipendenti o ai nuovi nati – per ritrovare la via della crescita,illusione, occorre un sostegno strutturale per l’inclusione dei più poveri. Senza adeguati supporti si finisce per riprodurre le cause di esclusione e di impoverimento.«la forbice si allarga pericolosamente e si teme per la tenuta sociale». Il popolo degli onesti, che è la maggioranza del nostro Paese, non deve lasciarsi demoralizzare. Perciò il presidente della Cei chiama tutti – non solo i politici – a un impegno sociale rinnovato in idee e sforzi.
Il progresso di una nazione si misura con la dignità che è in grado di assicurare alle persone in termini di libertà, di tutele sociali e di opportunità di lavoro,costruirne le condizioni è compito di ognuno: investendo quel che ha e soprattutto se stesso.
Alfredo Magnifico

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