Al Festival dell’Astronomia con il fisico Vittorio De Cosmo

Interesse e al tempo stesso preoccupazione. Così i molisani hanno accolto venerdì sera le parole di Vittorio De Cosmo, fisico originario di Sepino, già responsabile dell’Osservazione della Terra per l’Agenzia Spaziale Italiana. Invitato nell’ambito del Festival dell’Astronomia e dell’Esplorazione, per dare seguito e contenuti alla Giornata mondiale della Terra, celebrata tre giorni fa, De Cosmo ha parlato a un’attenta e numerosa audience, raccolta nell’accogliente teatro del Loto a Ferrazzano. Tema dell’incontro, dopo i saluti del sindaco Antonio Cerio: “Il pianeta blu”, la Terra, quindi il nostro ambiente, quello che si fa sentire forte ma ancora invano, che grida aiuto ovunque: dal Polo Nord al Polo Sud, dagli Stati Uniti, dove si continua a consumare acqua ed energia elettrica in quantità eccessiva, ai paesi in via di sviluppo che, a ragione, chiedono e chiederanno con maggior insistenza, di aumentare i consumi pro capite dei beni primari. “Siamo invece noi, dei paesi più sviluppati, che dovremo farci carico di questo problema – ha detto De Cosmo – Noi che produciamo e consumiamo in eccesso rispetto al fabbisogno”. Poco da scherzare, dunque.
Tema altrettanto caldo e ’minaccioso’ è quello delle temperature. “Anche in questo senso, la situazione è preoccupante – ha proseguito – Sono stati prodotti già danni irreversibili. Le temperature, guardando al futuro, prendiamo come riferimento il 2100, potrebbero aumentare da uno a cinque gradi. Sarebbe un guaio grosso per tutti, perché, pur non dovendo parlare in termini di estinzione della specie, continuando di questo passo andremmo certamente incontro a situazioni critiche. Dobbiamo fare in modo che il rialzo sia al massimo nell’ordine dei due gradi, altrimenti sarà durissima e andremmo verso la pericolosa compromissione della biodiversità”. Il problema riguarda soprattutto le giovani generazioni ma in pochi sembrano esserne realmente consapevoli: “Mi piacerebbe che i giovani cominciassero a prendere coscienza di quello che può succedere al ‘loro’ pianeta – ha continuato De Cosmo – ma non vedo in giro questa sensibilità, soprattutto perché c’è ancora poca informazione a riguardo”.
La Terra è un pianeta piccolo che si regge su equilibri assai delicati. Le convinzioni di De Cosmo, per quanto allarmistiche, sono supportate dal conforto delle immagini che arrivano dallo spazio. “Non voglio essere catastrofico – sia chiaro – Ma i satelliti in orbita intorno al pianeta (da qui il sottotitolo dell’incontro: ‘La Terra capita dallo spazio’) mandano segnali chiarissimi”. Segnali che sono consegnati ai cosiddetti ‘grandi’ della Terra. E’ evidente che sono soprattutto loro le responsabilità per quanto  sta succedendo e continuerà ad accadere nel futuro prossimo. Gli incontri sul tema si moltiplicano, i politici si confrontano, ma poi non tutto viene portato a compimento. “Il protocollo di Kyoto? – interviene De Cosmo sollecitato dagli intervenuti – Beh, se non viene sottoscritto da tutti… Meglio non parlarne, va”.  L’argomento scalda l’audience del ‘Loto’. Tra il pubblico l’apprensione si mischia alla rabbia. “Cosa pensa di un governo globale in grado di prendere subito decisioni forti?“ chiede un intervenuto. “Sì, anche se non voglio fare considerazioni di carattere politico. Tuttavia, se gli amministratori della Terra non prenderanno decisioni politiche nette, univoche e coraggiose la situazione peggiorerà ancora e tutto sarà compromesso” ha concluso De Cosmo. In definitiva, ci si appella con fermezza alle decisioni di tutti gli stati e non di singole superpotenze che, evidentemente, fanno ancora prevalere gli interessi privati, mostrando una deficitaria visione globale di un problema oggettivamente drammatico.
Le stelle viste dal belvedere di Ferrazzano: uno spettacolo
Dalla terra allo spazio, lasciato il tepore del teatro del Loto, il pubblico si è spostato nell’ampia e caratteristica piazza Spensieri che, alle 21 in punto, risplendeva esclusivamente della luce naturale delle stelle e dello spicchio di luna visibile all’orizzonte. Nonostante la pioggia delle ore precedenti e le temperature poco primaverili, è stata partecipata e atmosferica anche l’osservazione del cielo stellato, prevista dal programma di #astrofest15 per chiudere la sesta settimana di Festival. In tanti, curiosi e amanti del cosmo, hanno riempito il belvedere che dalla piazza si affaccia sul versante Nord Ovest. Con l’indispensabile ausilio di quattro telescopi e le ‘dritte’ del preparato astrofilo di Jelsi, Giuseppe Pirro, i presenti hanno apprezzato la faccia ruvida della luna, Giove e le altre stelle visibili in una buona porzione di cielo. Grazie anche allo switch off della pubblica amministrazione, come da ordinanza del sindaco Cerio, l’esperienza è stata totalizzante, piacevole e la visione assai interessante. Le nuvole hanno concesso una tregua di quasi un’ora, il tempo di sentirsi parte di uno spazio più grande, immenso, meraviglioso. Di sentirsi vivi e attenti su un pianeta piccolo piccolo. Una serata da ripetere al più presto in un altro borgo molisano, sospesi a metà strada, come il ‘Sonny Boy’ di Lucio Dalla “tra Ferrara (in questo caso Ferra…zzano) e la Luna”.

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