Il nuovo piano per i profughi: il governo cerca 20mila alloggi

In otto mesi sono arrivati in 116 mila E ora servono posti per accoglierli. Il Viminale sta varando le quote In testa le Regioni più popolose: Sicilia, Lombardia e Lazio  di Fiorenza Sarzanini da www.corriere.it

Le cifre sono da record: 686 sbarchi dall’inizio dell’anno che fino a ieri hanno portato in Italia 116.127 persone. Attualmente sono 94.347 i migranti accolti nei centri governativi e nelle strutture reperite grazie all’impegno di prefetture ed enti locali, oltre ai minori non accompagnati che sono più di 10 mila. Ma il sistema è saturo, i posti sono finiti e dunque entro qualche giorno dal Viminale partirà una nuova circolare per il reperimento di almeno 20 mila alloggi. E la distribuzione continuerà ad essere equa, lasciando al primo posto la Sicilia con il 15 per cento e subito dopo la Lombardia con il 13 per cento e il Lazio con il 9 per cento. Una linea decisa già da settimane, nonostante le resistenze delle Regioni del Nord, e confermata in queste ultime ore. Una strategia che si muove sul doppio binario dell’organizzazione dell’accoglienza in Italia e della trattativa con Bruxelles in vista del vertice del 14 settembre. Le richieste che il nostro Paese presenterà al tavolo dell’Unione Europea prevedono l’innalzamento delle quote di profughi da distribuire e l’obbligatorietà per tutti gli Stati di accettarli.

Il documento
I funzionari del Dipartimento guidato dal prefetto Mario Morcone hanno riempito ogni luogo idoneo a fornire assistenza dignitosa a chi richiede asilo. Ci sono oltre novemila stranieri nel centri governativi, mentre più di 65 mila sono nelle strutture temporanee e oltre 20 mila in quelle messe a disposizione grazie al sistema Sprar. Ora si ricomincia a cercare: le prefetture dovranno attivare le procedure urgenti per reperire altri posti. Obiettivo è quello di trovare sistemazioni negli alberghi, nei campeggi, nei residence e nei villaggi turistici che al termine della stagione estiva potrebbero essere disponibili ad occupare le stanze garantendosi comunque un guadagno. L’importante è fare in fretta perché gli analisti prevedono una ripresa degli sbarchi già nei prossimi giorni. Le informazioni provenienti dalla Libia parlano di scafisti sempre più determinati ad organizzare viaggi della speranza, sia pur di fronte a una carenza di imbarcazioni che li costringe a utilizzare mezzi vecchi e quindi pericolosi. I naufragi degli ultimi giorni, a poche decine di miglia dalle coste africane, sono stati causati proprio dall’affondamento di gommoni e pescherecci vecchi e usurati riempiti con centinaia di persone, moltissimi bambini.

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