Il PCL ribadisce il No al progetto Lotto Zero

“Lotto zero”:  un tratto di 5,45 Km, Bivio Pesche-Isernia-Bivio Miranda, di cui 1,7 per 8 viadotti e  0.9 per due gallerie; il costo è già passato da € 120.300.000 del 2009  ad  € 144.034.372,00 certificati al 24/5/2013 (det. Com. Isernia n.221/2013). Vale a dire: € 26.428.325,14 a Kilometro, per guadagnare circa 3-4 minuti. Ovvie lievitazioni future (scandalo auditorium di Isernia docet).  Il Comitato NO LOTTO ZERO che noi sosteniamo ha già ben espresso le motivazioni del NO; noi ci limitiamo ad aggiungere che, invero, quando si progettano tali follie pagate con le tasse dei lavoratori già dissanguati dalle politiche della troika, è evidente che la finalità siano poco attinenti alla pubblica utilità e molto di più ai brame di profitto ed alle speculazioni di grandi capitalisti del cemento.
A parte l’inutile spreco di fondi, il consumo del suolo e del verde, la distruzione agricola, vi sono criticità ancora irrisolte, ad esempio rispetto alla tutela delle falde acquifere; non solo per Isernia circa le interferenze sulle sorgenti di San Martino  e sull’acquedotto di pregio storico di epoca romana, ma anche per Miranda.  Ci siamo infatti recati sul territorio di Miranda, dove un contadino del posto ci ha fatto notare un sondaggio della falda acquifera vicino una sorgente, come da foto allegate: ebbene, la strada vi passerebbe sopra o comunque molto vicino. E questo è solo un esempio delle evidenti incongruenze verificate. Ricordiamo le distanze minime di 200 metri stabilite dall’art.93 del D.Lgs 152/06. Anche la questione della tutela archeologica non appare molto chiara, ma su ciò torneremo meglio in seguito. E stiamo studiando ulteriori criticità (impatto ambientale ecc.).
Il punto di fondo è che si continua con queste spropositate mega opere, utili solo ai grandi  speculatori, dannose per l’ambiente e per l’erario; quando  anche il Molise avrebbe bisogno di ben altre opere, magari piccole e veloci, che danno anche da subito più occupazione; 144 milioni sono l’equivalente di 4.800 lavoratori dal costo salariale di 30 mila euro annue, ma sappiamo che di essi solo le briciole andranno all’occupazione, il grosso andrà dove già il grasso cola.
Per questo chiediamo che la regione Molise, i Comuni di Isernia, Miranda e Pesche, procedano per una nuova destinazione dei 144 milioni, peraltro anche legalmente consentite dal PAR 2007/2013, anziché sprecarle per lo spropositato  LOTTO ZERO, così come già fatto per l’altra nefasta mega opera Termoli- San Vittore:
1)-  deliberare un piano straordinario per l’occupazione, finanziato dai suddetti 144 milioni, individuando una delle tante “piccole” ma utili opere di cui il territorio ha bisogno: dal risanamento idrogeologico, alla bonifica dei fiumi e dei terreni inquinati, al potenziamento ferroviario, alla messa in sicurezza delle scuole, al recupero dei centri storici ed edilizio, alla eliminazione dello “spacca Isernia” (passaggio a livello) interrando la stazione,  e si potrebbe continuare;
2)- di inserire dentro tale piano, anche una delle varie soluzioni alternative proposte per la bretella Pesche-Miranda, evitando viadotti e gallerie inutili e dannose, con un costo minimo e senza impattare le falde acquifere o con potenziali danni ambientali.
Abbiamo accolto con soddisfazione la notizia della messa in liquidazione della ADM SPA (la disastrosa e inutile mega opera Termoli San Vittore),  a seguito della decisione utilizzare diversamente gli oltre 1.500 euro (fermando peraltro lo sperpero dei 150 mila euro annui di “amministrazione” per il nulla).  Per lo stesso risvolto ci batteremo, contro il folle LOTTO ZERO.

Tiziano Di Clemente

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