Sanità/ Conti taroccati, nuovo buco da 42 milioni di euro

Il Molise sta combattendo un’importante battaglia sulla sanità e sui suoi livelli di servizio alla popolazione.Già oggi l’austerity imposta dal governo centrale ha portato alla cancellazione di servizi, di ospedali, di reparti di pronto soccorso. In generale al molisano è dato come consiglio primario il suggerimento di non ammalarsi. A fronte di questo il molisano paga addizionali, super ticket, benzina più cara e superbollo auto proprio per affrontare le spese della sanità in deficit. Sullo sfondo la richiesta di non considerare il Molise solo un numero, con le sue ridotte dimensioni ma una comunità sparsa su un territorio montuoso e con difficoltà di collegamento. Il problema è che, se si vuole ottenere dal governo nazionale una riconsiderazione delle proprie spese sanitarie, con parametri meno rigidi bisogna sedersi al tavolo di trattative ed essere credibili. Cosa che il Molise e i suoi rappresentanti nonostante l’avvicendarsi di governi, governatori e commissari alla sanità non è. L’ultimo incontro al ministero, per il cosiddetto Tavolo tecnico ha evidenziato l’ennesimo, gravissimo episodio di cattiva gestione, e diciamo solo cattiva, tale da precludere ogni possibile considerazione ulteriore sui conti sanitari molisani. In pratica il ministero ha confermato che i conti del sistema sanitario molisano non sono affidabili e sono stati taroccati. Taroccati a tal punto che il deficit saniùtario regionale non era quello conosciuto ma superiore di ben 32 milioni di euro. E sino all’ultimo il Molise e la sua struttura ha fatto di tutto per nasconderlo dissimularlo metterlo sotto il tappeto come si fa con la spazzatura non ancora raccolta. Sentiamo il tavolo tecnico. “Tavolo e Comitato hanno ricordato che nel mese di gennaio 2014 è stata effettuata un’analisi relativa alla valutazione delle risultanze pregresse dal 2001 al 2011 e che tali mancate rilevazioni contabili avrebbero dovuto essere rilevate dalla struttura commissariale in quell’occasione. Ciò premesso, Tavolo e Comitato, a seguito di ampia trattazione riportata sul verbale della riunione del 18 dicembre 2014 inerente la non correttezza di tale rilevazione contabile, hanno chiesto alla struttura commissariale di adoperarsi al fine di richiedere all’ASREM di far transitare a conto economico tutte le variazioni effettuate a seguito degli approfondimenti svolti e di procedere, conseguentemente, ad adottare nuovamente il bilancio d’esercizio consolidato 2013 nel quale fosse possibile verificare, prima a conto economico e, successivamente, a stato patrimoniale, le importanti rettifiche operate.” Alla fine l’Asrem ha finalmente verificato i costi non contabilizzati negli anni 2006-2012 et voila sono emerse spese e oneri mai contabilizzati per ben 42 milioni di euro di cui 11,97 per oneri del personale, 1,94 per acquisto di servizi da operatori accreditati, 18,35 per acquisti di beni e servizi, 10 milioni per altri oneri verso terzi. E così la perdita di esercizio è alita di oltre 32 milioni di euro, dopo ulteriori rettifiche contabili. Insomma il Molise ha portato al ministero conti non veritieri, omettendo costi per ben 42 milioni di euro. In altri paesi un tale comportamento comporterebbe sanzioni gravissime, negli Stati Uniti sarebbero tutti da lungo tempo finiti in galera. In Italia no e in Molise la cosa viene vissuta come tecnicismo, anche fastidioso. E tocca a qualche testata curiosa, come la nostra, rompere le uova nel paniere. Bisogna ricordare come il sistema sanitario molisano impiega 756 dirigenti, di cui oltre 80 sono amministrativi, cioè si occupano di carte e di bilanci. A questi 80 dirigenti (cui vanno sommati ovviamente gli impiegati amministrativi) si aggiungono un commissario (solitamente il presidente della regione) due o tre subcommisari lautamente retribuiti, i dirigenti regionali del settore sanitario, il dirigente capo dell’Asrem. Ed infine a tutta questa forza lavoro dirigenziale vanno aggiunti anche un nugolo di consulenti o super consulenti, a volte ex dirigenti pensionati dell’Asrem. Un esercito di dirigenti e di cervelli professionali  per taroccare un bilancio per 42 milioni di euro. Chapeau! Vallo a spiegare al governo nazionale che i Lea nel Molise sono diversi e più costosi, vallo a spiegare che ad Agnone c’è un metro di neve e puoi morire se non c’è un presidio sanitario locale. Intanto Tavolo e Comitato precisano “ che la mancata rilevazione di costi di esercizi precedenti rappresenta un’importante carenza gestionale e di controllo e che neanche in occasione delle analisi sulla situazione economico patrimoniale pregressa relativa agli anni 2001-2011 sono emersi tali ulteriori componenti”.  Caro Molise non sei credibile. E quindi, purtroppo per tutti noi, siamo destinati, semplicemente, a morire…”  (P.C.)

Commenti Facebook