Zappone (CONFIMPRESAITALIA ): Il nuovo sindacato, la Camera di Commercio, lo Street Food…

Confimpresaitalia, nata da poco meno di un mese, è una nuova associazione nazionale datoriale e professionale che punta a dare voce alle piccole imprese secondo logiche nuove e non burocratiche. Tra i fondatori, e membro del consiglio nazionale di Confimpresaitalia , c’è il presidente provinciale di Campobasso, Luigi Zappone. Una vita spesa nell’associazionismo Zappone ha da tempo preso le distanze dal modo tradizionale di associare le imprese e rappresentarne le esigenze.

confimpresaitalia 5 (FILEminimizer)“Il sistema burocratico, paludato, istituzionale di tutelare le imprese non funziona più – ci dice nella sede di Confimpresaitalia  in via XXIV Maggio a Campobasso – Conosco benissimo quel sistema e proprio per questo lo vedo ormai lontano e distaccato dalle esigenze della gente. Ormai le grandi sigle sindacali, quelle blasonate, stanno diventando sempre più autoreferenziali, spesso quasi club esclusivi che privilegiano gli interessi anche economici dei loro rappresentanti. Se ha visto la puntata di Report dedicata a Confindustria capisce bene cosa intendo dire. E questo vale al centro ma ancor di più nelle periferie. Di fronte ad una crisi epocale, che nel Molise è ancora più tragica, i piccoli imprenditori sono lasciati soli, allo sbando, senza nessun punto di riferimento. Per risolvere questo vuoto è nata Confimpresaitalia ”.

La sigla ha la propria sede nazionale in via Spegazzini 91 a Roma ed una presenza molto articolata sui territori, al Nord, al Centro come al Sud. E punta a diversi meccanismi di rappresentanza. “Puntiamo molto sul web (il sito è confimpresaitalia.cloud) e sull’interazione social perché il contatto con i soci, con i loro problemi deve essere immediato. Non possiamo aspettare riunioni, presidenti blindati nelle loro stanze, segretarie e direttori o direttrici. I piccoli imprenditori vogliono sostegno, anche psicologico. Se la mattina il postino ti porta una cartella di Equitalia di migliaia di euro, se rischi di chiudere perchè non riesci a pagare l’Inps non puoi aspettare la riunione della tua categoria di appartenenza, magari alla presenza del politicante di turno. Ci vuole immediatezza e noi questo vogliamo assicurare”.

Un altro punto di impegno di Confimpresaitalia  è il sistema delle Camere di commercio. “Noi anche in questo caso siamo fuori dagli schemi. Non partecipiamo alla spartizione dei seggi delle camere di commercio e quindi possiamo dire la nostra con libertà. Il punto è che l’occupazione da parte dei rappresentanti delle associazioni datoriali delle camere di commercio è dannoso e nocivo. Va invece tutelato il ruolo dei lavoratori e delle professionalità presenti, perché siamo in un’epoca storica di trasformazione e non si deve buttare l’acqua con tutto il bambino. I registri camerali, con l’informatizzazione, sono gestibili da un nucleo esiguo di persone, certamente inferiore a quello attuale. Ma le persone che operano nelle camere di commercio sono facilmente riconvertibili, perché abituate a lavorare con l’informatica, hanno grandi professionalità. E quindi possono svolgere un ruolo centrale nella pubblica amministrazione e nei rapporti con le piccole imprese. Ma avere 50 o 100 presidenti camerali, 50 o 100 giunte camerali, con i loro gettoni, i loro ammenicoli, i loro privilegi a che serve? E come se il catasto delle abitazioni avesse bisogno di un presidente, a chi servirebbe? E quindi noi puntiamo a risparmiare questi soldi e riversarli sui lavoratori, sia per sostenerne il reddito sia per aumentarne la formazione e la professionalità”.

Una posizione molto chiara come è chiara la posizione, in questo caso specifica sul territorio di Campobasso, relativamente alla grave crisi delle piccole imprese del capoluogo. “Guardi, partiamo da una manifestazione che ha avuto un notevole successo, lo Street Food svoltosi a Campobasso. Da un lato un’iniziativa positiva perché anima un territorio, quello di Campobasso, ormai desertificato. Dall’altro però ho ricevuto una telefonata di un ristoratore del centro cittadino, disperato, perché era sabato è il suo locale era vuoto. Ho l’impressione che con l’amministrazione comunale si debba trovare una quadra. E in questo Confimpresaitalia  può svolgere un ruolo attivo, perchè non è, come a volte succede, una sigla sindacale che nei fatti è solo un’agenzia di organizzazione di eventi e fiere. A nostro avviso vanno coinvolti nelle iniziative, assolutamente meritorie che il Comune organizza, anche gli operatori locali perché altrimenti quel poco di consumi che ancora ci sono vengono drenati da operatori di fuori regione. E magari con qualche pizzico di fantasia si possono ottenere risultati importanti. Perché, mi domando, non si è colta l’occasione di far inserire un operatore molisano nel gruppo che gira l’Italia di Street Food? Anche noi abbiamo una tradizione di cibo da strada, potrebbe essere una buona idea”. (P.C.)

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