Dati a due facce sul lavoro dall’Istat: Sale disoccupazione a dicembre

Il tasso di disoccupazione torna ad aumentare a dicembre (dall’11,3% di novembre all’11,4%), ma confortano il dato tendenziale e i 254.000 occupati in più registrati nel 2015. A dicembre scorso,è aumentata dello 0,6% (+18mila) la stima dei disoccupati con una crescita che riguarda gli uomini e le persone tra 25 e 49 anni. Dopo il calo registrato nei mesi precedenti (-1% tra giugno e novembre), il tasso di disoccupazione sale a dicembre dello 0,1% all’11,4%. Su base annua la disoccupazione registra un forte calo (-8,1%, pari a -254 mila persone in cerca di lavoro) e cala lievemente anche l’inattività (-0,1%, pari a -15 mila persone inattive), mentre cresce l’occupazione (+0,5%, pari a +109mila persone occupate). Dopo il calo di settembre (-0,2%) e ottobre (-0,2%) e la crescita di novembre (+0,2%), a dicembre 2015 la stima degli occupati diminuisce dello 0,1% (-21mila persone occupate). Il calo è determinato dagli indipendenti (-54 mila) mentre crescono i dipendenti, in particolare quelli permanenti (+31mila).Il tasso di occupazione, pari al 56,4%, rimane invariato  rispetto al mese precedente. Dopo la crescita di settembre (+0,4%) e ottobre (+0,2%) e il calo di novembre (-0,1%), a dicembre la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce ancora dello 0,1% (-19 mila), sintesi di un calo degli uomini e di una crescita delle donne. Il tasso di inattività rimane invariato al 36,2%. Rispetto ai tre mesi precedenti, nel periodo ottobre-dicembre 2015 diminuiscono i disoccupati (-2,4%, pari a -70mila), sono in lieve calo anche le persone occupate (-0,1%, pari a -26mila), mentre crescono gli inattivi (+0,2%, pari a +32 mila).Se l’occupazione a dicembre sostanzialmente non è cresciuta, nonostante sia stato l’ultimo mese utile per usufruire dei generosi incentivi (esonero contributivo totale per 3 anni) c’è da preoccuparsi, inoltre la frenata sull’occupazione comunicata dall’Istat mostra, con tutta evidenza, la fragilità di fondo che caratterizza il nostro mercato del lavoro per cui la situazione instabile richiede,da parte del governo maggiore spinta su lavoro ed impresa.
Alfredo Magnifico

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