UIL : L’Asrem non tagli i servizi assistenziali nelle carceri

Alla luce delle recenti notizie l’Asrem, nel disporre la riorganizzazione dei servizi sanitari da garantire presso i penitenziaria delle carceri di Campobasso, Isernia e Larino, ha deciso di non prorogare più i rapporti convenzionali in essere con i medici e gli infermieri che operano in tali istituti da lunghissimo tempo e che sono transitati per Decreto dal Ministero della Giustizia al servizio sanitario nazionale.  Con tale riorganizzazione viene soppresso il servizio di guardia infermieristica h/24, limitandolo a 12 ore al giorno e non è stato rinnovato il rapporto con i medici della continuità assistenziale. Quindi, il servizio di assistenza sanitaria presso le strutture circondariali molisane sarebbe praticamente dimezzato e sentiamo il dovere di richiamare l’Asrem e tutti i soggetti istituzionali ed amministrativi coinvolti, affinché tale evenienza venga scongiurata.
Così altri posti di lavoro si tagliano in Molise e questa volta non a seguito di norme nazionali  che invece prevedano il contrario! Presidi di quel tipo, infatti, non possono essere vincolati a fasce orarie, considerato che un malore,  non avvisa, tantomeno si manifesta solo 12 ore al giorno. Riteniamo che dimezzare i presidi e la presenza di personale in termini di ore, significherebbe da un lato non garantire un principio ed un diritto alla tutela della salute ai detenuti dei penitenziari, dall’altro si dimezza il personale infermieristico, i cui rapporti di lavoro venivano di anno in anno prorogati in attesa del bando di concorso. Per quel che concerne i medici, la UIL FPL ritiene che l’Asrem non ha tenuto conto di quanto disposto dal DPCM del 2008, dalle linee guida del Ministero della Sanità del 10/6/2009, nè della norma transitoria dell’Accordo Nazionale (ACN) del 2010, che, ai fini della riorganizzazione del servizio di guardia medica all’interno dei penitenziari, rinviavano la definizione della posizione dei medici “SIAS” all’adozione di un nuovo Accordo.
La UIL auspica, dunque, che l’Asrem cambi rotta, facendo si che nessun taglio venga effettuato e che il servizio resti attivo nelle 24 ore, così da offrire comunque un’assistenza efficiente  nel rispetto dei diritti dei malati e dei lavoratori che vi operano.

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