Rilancio dell’economia. Pilone: uno dei primi obiettivi dell’Amministrazione comunale

“Il rilancio dell’economia di Campobasso è uno dei primi obiettivi che l’amministrazione deve contribuire a raggiungere per il bene del capoluogo di regione”: sono le affermazioni del consigliere comunale Francesco Pilone, capogruppo di Democrazia Popolare a Palazzo San Giorgio. “Per far risollevare l’economia cittadina – prosegue Francesco Pilone – occorre puntare sul rilancio del commercio cittadino, soprattutto quello degli artigiani e dei piccoli e medi commercianti, che rappresentano il cuore della città. La Regione Molise, come ha comunicato l’assessore alle Attività Produttive, Massimiliano Scarabeo, incontrerà giovedì  31 luglio le associazioni di categoria. Nell’analisi delle problematiche relative al commercio, la strada che sta percorrendo l’ente che dovrà riscrivere la legge sul commercio è quella esatta, dando voce a coloro che quotidianamente sono impegnati in un settore che sta attraversando una profonda crisi. Ritengo, però, che nell’attività di indagine debba essere coinvolta anche la città di Campobasso, capoluogo di regione, nonché centro più popoloso del Molise. È qui che si concentra il fulcro dell’economia regionale e dove si registra con forza la contrapposizione tra piccoli e medi artigiani e commercianti e i grandi colossi della vendita al dettaglio. Per questo motivo, chiedo a coloro che si stanno occupando della questione, ovvero i consiglieri regionali Massimiliano Scarabeo, Carmelo Parpiglia, Francesco Totaro e Angela Fusco Perrella, presenti a un primo incontro con i sindacati Uiltucs, Filcams e Ugl, di voler ascoltare anche le istanze di Democrazia Popolare e, più in generale, del Polo Civico, coalizione di minoranza al Comune di Campobasso. Comprendiamo i limiti posti dal decreto ‘Salva Italia’ e che, ovviamente, la legge regionale non potrà prevaricare, però ritengo che occorra trovare i giusti equilibri, da dover conformare nel nostro contesto imprenditoriale ed economico, che sicuramente non può essere paragonato a quello delle regioni e delle città più popolose e più ricche”.
Per Francesco Pilone la nuova legge regionale sul commercio non potrà prescindere dal rilancio delle attività del centro cittadino: “Da alcuni anni chi sta soffrendo maggiormente per la perdurante crisi – ha proseguito il capogruppo di Democrazia Popolare di Palazzo San Giorgio – sono i commercianti che da decenni hanno contribuito allo sviluppo della città. Occorre portare le loro istanze agli organi preposti, trovando un giusto equilibrio tra coloro che sono il cuore e la mente storica di Campobasso e l’esigenza dei centri commerciali, che hanno contribuito a creare posti di lavoro, ma al contempo hanno dato un colpo di grazia alle attività commerciali del capoluogo. Bisogna dare voce ai piccoli e medi commercianti, dai quali far ripartire l’economia cittadina. Quest’ultimi, spesso, grazie alla qualità dei prodotti offerti alla clientela non possono far fronte alla concorrenza dei grossi colossi, né possono garantire l’apertura sette giorni su sette e a orario continuato. Proprio per questo motivo, occorre trovare i giusti equilibri per contemperare le esigenze di chi opera in città e chi offre la grande distribuzione. Noi ci batteremo, seppur il decreto ‘Salva Italia’ preveda l’apertura che io ritengo sia ‘selvaggia’ dell’intera settimana e anche 24 ore al giorno. I numeri offerti dalla Confesercenti, del resto, parlano chiaro. Il ‘Salva Italia’, infatti, ha dato un vero e proprio colpo di grazia alle aziende italiane con la norma che ha creato un grave danno proprio al principio della libera concorrenza. I numeri – ha concluso Francesco Pilone, dopo aver letto uno studio della Confesercenti – parlano di un regime insostenibile per le quasi 800mila imprese italiane del commercio al dettaglio, che dal gennaio 2012 al giugno 2013 hanno subito una vera emorragia di chiusure. Nei primi 18 mesi del decreto ‘Salva Italia’, il settore ha registrato un saldo negativo di quasi 32mila aziende, con la perdita stimata di oltre 90mila posti di lavoro. La città di Campobasso non è stata da meno a questa ecatombe. Proprio per questo motivo, chiedo che la Regione Molise senta, nelle audizioni relative alla nuova legge sul commercio, pure il Comune di Campobasso, anche attraverso l’Anci, in modo da poter portare agli organi preposti le istanze di una città che vuole rinascere”.

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