Ordine degli architetti : qualità scuole materne di Campobasso, opportunità mancata

L’Ordine degli architetti della provincia di Campobasso ha elaborato un documento quale contributo di metodo alle progettazioni  di opere pubbliche  e si basa su una delle funzioni istituzionali di un Ordine professionale, che deve garantire attraverso professionalità, competenza ed etica dei propri iscritti, il perseguimento dell’interesse generale. Altra funzione di un Ordine professionale, che può costituire una risorsa fondamentale per la società, sta anche e soprattutto nel favorire lo scambio di conoscenze.
La progettazione, tanto più se riferita ad un’opera pubblica deve essere sempre contraddistinta da un elevato livello di qualità e deve porre l’attenzione verso tutti gli aspetti che concorrono alla sua redazione integrando i bisogni primari dell’essere umano, ed in particolare dei soggetti più deboli, con quelli economici, tecnici, architettonici, di bio-compatibilità e di ecosostenibilità, di risparmio energetico e di utilizzo di fonti di energia rinnovabile a tutela dell’ambiente.  Sulla base del principio precedentemente esposto, l’analisi dei progetti per le nuove scuole “materne” in via Sant’Antonio dei Lazzari e via Crispi, redatte dal personale interno dell’Amministrazione comunale di Campobasso, ha costituito unicamente dei “casi studio” per accertarne la coerenza.
Nel dettaglio le criticità emerse dal non rispetto dei principi culturali, architettonici e pedagogici  che dovrebbero ispirare la progettazione di una moderna scuola per l’infanzia  induce l’Ordine  a porre all’attenzione dell’amministrazione comunale di Campobasso i seguenti interrogativi:

– Cosa,  in merito ai principi costruttivi, culturali e pedagogici, che dovrebbero guidare la progettazione di una scuola dell’infanzia moderna ed al passo con i tempi, è riscontrabile nei progetti attualmente in corso di costruzione?
-Perché in alcuni luoghi del territorio nazionale si è riusciti di recente a realizzare scuole pubbliche per l’infanzia di livello eccellente, con ambienti luminosi, confortevoli, colorati, funzionali, ad elevato risparmio energetico dove è possibile attuare progetti pedagogici innovativi e di elevata qualità per l’apprendimento e la crescita dei bambini?
– Perché un bambino/a di Campobasso che nascerà nel quartiere di Sant’Antonio dei Lazzari o nella zona di via Crispi dovrà frequentare una scuola concepita con principi progettuali vecchi, non più attuali e fruirà di una scuola con spazi ‐ interni ed esterni ‐ non conformi alla normativa vigente oltre che inadeguati allo svolgimento delle attuali attività didattiche?
-Per quanto ancora ci si dovrà accontentare di progetti di opere pubbliche di scarsa qualità architettonica ed impiantistica, energeticamente dispendiosi e funzionalmente inadeguati per l’uso a cui sono destinati? Quando ancora si dovranno tollerare scelte improvvisate e di mediocre qualità i cui effetti ricadranno inevitabilmente sulla comunità che avrebbe il pieno diritto di avere una scuola con spazi sicuri, adeguati, belli, funzionali, flessibili, trasformabili, colorati, insonorizzati, caldi d’inverno e freschi d’estate e senza più fogli di giornale attaccati sui vetri delle finestre, dove è possibile assicurare la crescita e l’apprendimento secondo principi pedagogici e programmi didattici innovativi?
-Per quanto si dovrà aspettare perché si decida di investire sulla qualità dei progetti di opere pubbliche?
-Quanto ancora si dovrà accettare il principio secondo il quale la quantità del costruito debba prevalere sempre e comunque sulla qualità dello stesso?
-Quando ci si affrancherà dalla convinzione, difficile da sradicare nella pubblica amministrazione, che sia “meglio avere una scuola con un’aula in più, che investire saggiamente risorse pubbliche per dotarsi di progetti integrati di qualità”?

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