Guardia di Finanza Campobasso: scoperta evasione di 9 milioni di euro

I Finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria di Campobasso, hanno appena concluso una complessa ed articolata attività investigativa nei confronti di un’azienda operante nel comparto della commercializzazione delle autovetture.Le attività di verifica hanno interessato varie annualità pregresse e sono state supportate da molteplici riscontri sia sul territorio, con riferimento alle transazioni commerciali realizzate nel tempo, sia sulla documentazione contabile acquisita nel corso dell’ispezione.Per vari periodi di imposta (dal 2010 al 2012 compreso), l’operatore economico controllato ha omesso di presentare le previste dichiarazioni dei redditi in materia di I.V.A. ed Imposte Dirette, sottraendo all’imposizione ricavi per circa 9 milioni di Euro.L’entità dell’evasione ha altresì consentito di inquadrare specifiche violazioni di natura penale-tributaria, debitamente segnalate all’Autorità Giudiziaria competente. Il responsabile aziendale risponderà infatti del reato di cui all’ articolo 5 del D.Lgs. 74/2000 in materia di “omesse dichiarazioni dei redditi”, che prevede la reclusione.

Il percorso investigativo complessivamente a carico dell’azienda ha peraltro focalizzato illeciti riconducibili alle note “frodi carosello”, molto frequenti nello specifico comparto relativo alla commercializzazione delle autovetture.

 Il meccanismo delle cc.dd “frodi carosello” caratterizza varie categorie economiche, ed in particolare il comparto relativo al commercio delle autovetture.Detto sistema, in linea generale, coinvolge almeno 3 soggetti, di cui uno ubicato in un altro Paese comunitario.Tra il cedente e il cessionario si interpone una società “cartiera” (una vera e propria scatola vuota, priva di sede e gestione amministrativa), la quale:
-acquista dal cedente (ubicato nel Paese membro U.E.) le autovetture senza il pagamento dell’I.V.A., in virtù del particolare regime normativo applicabile agli scambi intracomunitari;
-rivende, con applicazione dell’I.V.A., le stesse autovetture al reale acquirente nazionale, il quale potrà così beneficiare dell’I.V.A. a credito;

Commenti Facebook