Giubileo della Misericordia: Rito e Cerimonia chiusura della Porta Santa presso la Cattedrale di Campobasso

Nella Bolla Misericordiae Vultus Papa Francesco ha stabilito che l’Anno Santo si conclude il 20 novembre, solennità di Cristo Re, con la chiusura della Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano. La domenica precedente, 13 novembre, XXXIII domenica del Tempo ordinario, si conclude il Giubileo nelle Chiese particolari.

A Campobasso, come in tutte le diocesi del mondo, sta per concludersi l’Anno Santo della Misericordia, fortemente voluto da papa Francesco per aiutare l’uomo a riscoprire l’amore misericordioso del Padre. Domenica 13 novembre 2016 alle ore 17:30 presso la Cattedrale della Ss. Trinità con la partecipazione di tutti fedeli e del presbiterio diocesano, si chiude l’Anno santo. Particolarmente coinvolti saranno quei sacerdoti che hanno ospitato nei rispettivi luoghi di culto o di servizio l’apertura della Porta santa e gli eventi giubilari. Sarà l’arcivescovo GianCarlo Bregantini della diocesi di Campobasso – Bojano a presiedere il rito di chiusura della Porta santa che l’aveva solennemente aperta il 13 dicembre 2015. Nel corso dell’anno straordinario della Misericordia i luoghi giubilari della diocesi (Cattedrale di Campobasso. Cattedrale di Bojano, Basilica minore di Castelpetroso) hanno visto transitare numerose persone più volte anche in occasione dei tanti eventi diocesani programmati per il Giubileo.
Con la cerimonia di chiusura e l’invocazione della formula rituale dunque l’arcivescovo e il suo presbiterio si porteranno all’interno della Chiesa Cattedrale e, davanti alla Porta Santa aperta, proclamerà la preghiera elaborata dall’Ufficio liturgico della diocesi con le stesse caratteristiche del Te Deum. Terminata l’orazione, l’arcivescovo chiuderà la Porta Santa mentre si accenderanno le luci della chiesa e la schola cantorum della Cattedrale eseguirà l’Inno del Giubileo per la durata della processione d’ingresso dei presbiteri. Giunti sul presbiterio, ci saranno le testimonianze di quattro significativi eventi giubilari vissuti in diocesi: don Massimo Muccillo rettore della Basilica di Castelpetroso (IS); don Rocco Di Filippo parroco dell’antica Cattedrale di Bojano e dai fedeli della GAM (azienda lavorativa dell’area di crisi; ospiti e volontari presso la Casa degli Angeli a cura della Caritas; malati dell’Ospedale Civile di Campobasso a cura dei Cappellani.
A conclusione delle testimonianze avrà luogo la Santa Messa e al termine sarà eseguito il canto del Magnificat come ringraziamento alla Vergine per i benefici ricevuti in questo Anno giubilare.
A fare da sfondo per la chiusura del Giubileo, il quadro artistico della pace tra Trinitari e Crociati a cura dell’associazione “Pro Crociati e Trinitari” di Campobasso come simbolo che ha accompagnato sin dall’inizio i principali momenti giubilari in diocesi. La tela di Giammaria Felice ritrae la storica pacificazione – “Giubileo del Perdono” – tra Crociati e Trinitari avvenuta nel 1587 per intercessione di fra Girolamo da Sorbo. L’intensità emozionale di un momento, l’anelito dello Spirito trasfuso in volti ed atteggiamenti, traluce l’ancestrale desiderio di misericordia dell’uomo.
Termina il giubileo e con esso si traccia il bilancio sul pellegrinaggio vissuto e sugli effetti di tale evento che ha visto al centro la riscoperta del sacramento della riconciliazione come via privilegiata per riscoprire la Misericordia. In questi mesi in Cattedrale e in tutti i luoghi giubilari della diocesi, numerosi sono stati i fedeli che hanno attraversato la porta santa per pregare e vivere il sacramento della riconciliazione, conoscerne le opere di Misericordia. Ma le valutazioni per questo giubileo superano di gran lunga la logica dei numeri per contrapporre la capacità di incidere sulla vita di fede della gente e sulla vita sociale in tutte le periferie esistenziali. Un giubileo che non chiude ma che anzi, apre la Porta alla speranza e prosegue con l’apertura del Sinodo diocesano il 27 novembre 2016. Un “camminare insieme” per “ascoltare il popolo che pure partecipa alla funzione profetica di Cristo (LG12). Dopo il Giubileo, un sinodo per consentire di porsi meglio al servizio di una Chiesa “tutta sinodale”, nello “stile sinodale” – come espresso da papa Francesco che, «proprio il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta nella Chiesa del terzo millennio».

Commenti Facebook