Cinema Ariston, la replica: regolare iter quello della struttura Urbanistica di Palazzo San Giorgio

Quella del Cinema Ariston è una vicenda che si trascina da tempo e che è ben impressa nell’immaginario di tantissimi campobassani. La storia di un edificio di pregio architettonico di proprietà privata che è stato il luogo del divertimento, della formazione, dello spettacolo per più di una generazione, ma che da anni ormai è una fatiscente costruzione in centro città, su cui i proprietari, per via della nascita di altri centri di aggregazione e culturali, hanno deciso di non investire più denaro.
E così gli stessi proprietari hanno, in passato, manifestato la volontà di vendere l’ex cinema agli Enti Locali. Ma la buona volontà non basta per trasformare un’idea in un progetto concreto: occorrono fondi, risorse che in un periodo difficile come quello che stiamo attraversando, ormai da troppo tempo, è impossibile reperire.
Parallelamente la proprietà avrebbe trovato l’interesse di un’azienda ad acquistare l’ex cinema per abbattere e costruire spazi ad uso civile e commerciale
Di fatto quella che sembrerebbe un’ingarbugliata vicenda, che in questi giorni vede sotto tiro l’assessore all’Urbanistica, di fatti si svolge su due piani: quello tecnico e quello politico. L’aspetto tecnico è stato ovviamente affidato alla struttura Urbanistica al cui vaglio è stato sottoposto il progetto di riqualificazione avanzato dalla società privata Gpe Group srl. L’esito della richiesta del permesso a costruire si concluse, la scorsa estate, con un motivato diniego, accompagnato anche dall’apposizione di vincolo sul prestigioso immobile apposto dalla Soprintendenza per i beni architettonici del Molise. Diniego e vincolo annullati dalla recente sentenza del Tar Molise che ha capovolto le decisioni del Comune e della Soprintendenza. Un regolare iter quello della struttura Urbanistica di Palazzo San Giorgio affidato a chi aveva le competenze per portare avanti il procedimento, ma che alla fine ha avuto un esito inaspettato per via dell’intervento della giustizia amministrativa.
Intanto il sindaco e l’assessore all’Urbanistica hanno affidato ai dirigenti dell’Ufficio legale e dell’Ufficio Urbanistica l’esame della sentenza del Tar, che comunque va rispettata, per le opportune analisi.

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