Bregantini: Camminare con i Misteri, vuol dire un cammino con la presenza del Pane degli Angeli con il Cristo che ci accompagna

Riportiamo il messaggio dell’Arcivescovo Bregantini in occasione della sfilata dei Misteri di domenica 29 maggio

« Carissimi fratelli e sorelle,
prima di chiedere la benedizione del Signore sui Misteri e sulla città tutta, vi lascio un breve pensiero, che si fa coraggio per proseguire il nostro cammino da “pellegrini”, come lo ha intuito il nostro geniale Di Zinno.
Le sue mani infaticabili, il suo cuore di questo mirabile e intramontabile evento. Anzi, ogni anno, quel suo cuore batte sempre più, per dare a noi, oggi, un rinnovato impulso al bene, alla speranza al futuro. La città attraversata dai Misteri diventi una città solidale dove c’è empatia , capace di guardare il tema del lavoro, degli immigrati, della sanità. Una città che guarda alla tavola del Cielo!


Da affrontare senza lagne e senza divisioni. Ma con fiducia. Infatti – come dicevo questa mattina , prima di iniziare la vestizione dei Misteri, alle ore 8,00 – noi siamo debitori a Di Zinno di una intuizione che passa attraverso tre fasi, contrassegnate da tre M, il mistero dell’amore, dell’unità di ogni casa e di ogni cuore :
a) la fase del Mistero, cioè la contemplazione dell’Eucarestia che si celebra e si adora nella tenda. Le tende del potere crollano se non sono fondate sulla solidarietà, sulla giustizia e sul lavoro. Qui, chi si inginocchia in contemplazione dimostra che l’unico Signore da adorare è lui. Il Cristo, il vero Signore della nostra vita. Nessun altro, niente è degno di adorazione. Come ci dimostra il mistero di san Michel, dove la sedia prepotente del potere del male è rovesciata. Simbolo di una forza che solo il bene può avere e riservarsi. Tutto crolla!
b) I Misteri, sono l’attualizzazione. Ognuno dei tredici Misteri è un pezzetto di sotria di Campobasso Sono quei simboli “come dice la Sequenza: “con i simboli è annunziato”. La genialità è stata quella di fare dell’Eucarestia , per Campobasso – che ha questo dono che si fa anche impegno e responsabilità sociale!- un mistero che raccoglie tutta la sua vita. Isidoro, il contadino Crispino, il calzolaio e così tutti gli altri mestieri e lavori. Misteri e mestieri. Per dire chje ogni lavoro è preparazione al pane Eucaristico. Lo anticipa e ne è riflesso, sociale e culturale. Senza dimenticare san Leonardo, benevolo verso i carcerati. O san Rocco, che guarisce della peste, per una sanità di qualità. o san Nicola, la carità. Ieri, per i fanciulli. Oggi, per gli immigrati.
c) Così ogni mistero, che sgorga dal “mistero Eucaristico, si fa ora Messaggio. Tre M: Mistero, Misteri, messaggi.
In un intreccio, sempre necessario: folklore e spiritualità! Inseparabili. Et!…Et…! cioè tener viva la spiritualità; poi saperla rendere folklore, cioè “mistica popolare”, come la chiama papa Francesco. Parlare cioè con i segni. Con i colori. Con la storia; con la carità. Con il lavoro condiviso, come segno del pane condiviso! Cioè: Fede e Vita! Testimonianza e preghiera!
Siatene fieri, carissimi concittadini, miei compagni amati di cammino, lungo le strade misteriose della vita! Fieri e forti! Per una città solidale ed empatica, che si bella e giardino».

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